Dopo il caso Emanuela Orlandi, può aprirsi anche quello di Mirella Gregori? È quello che auspica Maria Antonietta Gregori, sorella dell’altra ragazza scomparsa a Roma nel 1983, più di un mese prima di Emanuela. «Sono felicissima per la famiglia Orlandi, mi auguro che la loro lunga battaglia venga premiata, ora spererei qualcosa anche per mia sorella», dichiara la donna al Quotidiano Nazionale. Inoltre, si è detta a disposizione degli inquirenti nel caso in cui vogliano sentirla.
Mirella Gregori aveva 15 anni quando sparì nel nulla. Viveva nel quartiere di Porta Pia. Al bar di famiglia arrivò una telefonata in cui vennero comunicate le etichette degli abiti che Mirella indossava il giorno della scomparsa, compresa la brancherà. Marco Accetti, coinvolto anche nel caso Emanuela Orlandi, dichiarò di aver fatto lui quella telefonata. «Ma sembra che non ci sia nulla di certo». Comunque, i due casi sono diversi, a partire dal fatto che non è una cittadina vaticana, ma italiana. Nonostante ciò spera che la procura di Roma riapra il caso.
“VERITÀ DI FONDO SU EMANUELA ORLANDI E MIRELLA GREGORI”
«Non si può dire con certezza che si tratti dello stesso rapimento o della stessa azione criminale», precisa Maria Antonietta Gregori a QN. Ci sono però delle combinazioni e sovrapposizioni, infatti la famiglia si di Mirella Gregori si è fatta un’idea sulle due scomparse: «Noi siamo convinti che ci sia una verità di fondo che non sappiamo che le due ragazze hanno condiviso». La sorella della ragazza scomparsa quasi quarant’anni fa spiega che non ci sono elementi del tutto nuovi, ma d’altra parte ci sono molti elementi che «non sono stati presi nella giusta considerazione, andavano approfonditi meglio». Sul perché stia accadendo tutto adesso, Maria Antonietta Gregori ritiene che sia dovuto ad una serie di accadimenti, come la serie Netflix “Vatican girl”, la proposta di legge di una commissione parlamentare di inchiesta che riguarda anche la sorella. Non solo. «Tutto ciò sta succedendo a pochi giorni dalla sepoltura di Benedetto XVI». Infine, la sorella di Mirella Gregori ritiene che «il destino delle ragazze sia stato lo stesso» e chiede che la procura di Roma riapra il caso. «Mirella non va dimenticata».