EMANUELA ORLANDI, LE NUOVE DICHIARAZIONI DEL FRATELLO
Pietro Orlandi torna all’attacco del Vaticano: mentre il giudice Ilario Martelli lo “scagiona”, ritenendolo estraneo alla scomparsa di Emanuela Orlandi, il fratello ritiene che invece l’abbia usata per trasformare Papa Wojtyla in una vittima. Ne ha parlato in un incontro alla Sapienza. Per Orlandi “hanno voltato le spalle” alla sorella e alla sua famiglia, inoltre si chiede come possa essere ancora un tabù: a tal proposito, ha raccontato che ogni volta che va in Vaticano percepisce agitazione e paura.
“Si è creata una sorta di omertà negli anni neanche fosse mafioso il nome Orlandi, hanno fatto togliere la foto di Emanuela neanche fosse Totò Riina“, ha attaccato il fratello di Emanuela Orlandi, le cui parole sono state riportate dal Fatto Quotidiano e Adnkronos. Il riferimento è a quanto accaduto alla moglie Patrizia Marinucci, che lavora alla banca vaticana Ior. Quando sistemò una foto ricordo della cognata sulla scrivania del suo ufficio, le fu chiesto di toglierla. Per Pietro Orlandi, comunque, non è questione di fede o religione, lui punta il dito contro il Vaticano, contro le persone che si sono occupate della vicenda. “Ci sono persone all’interno che indossano l’abito ma sono in realtà personaggi politici“.
IL MESSAGGIO DI ANDREA DE PRIAMO
Durante l’incontro è stato letto anche il messaggio del presidente della commissione d’inchiesta, Andrea De Priamo, che sta cercando di fare chiarezza sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. Infatti, ha assicurato l’impegno per arrivare alla verità e auspicato la collaborazione di tutti i coinvolti. D’altra parte, sollecitazioni inopportune, che non sono supportate da elementi, possono ingolfare il lavoro degli inquirenti.
De Priamo ha fatto riferimento anche ai numerosi tentativi di “inquinamento e deviazione delle indagini” che hanno causato “danni irreversibili alla ricerca della verità“. Nel corso di questi oltre quarant’anni il caso è stato condizionato anche da personaggi non attendibili, false piste e mitomani.
DAL VATICANO ALLO STATO ITALIANO: PIETRO ORLANDI ALL’ATTACCO
Pietro Orlandi ha rilanciato le accuse al Vaticano, spiegando che sa “molte cose” e vuole “ostacolare” la ricerca della verità, anziché fare chiarezza sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. Per il fratello fino alla fine hanno provato a nascondere la verità “e sicuramente sono stati aiutati“.
Ne ha anche per lo Stato italiano, in quanto le istituzioni “in passato sono sempre state succubi del Vaticano“. Ha fatto anche riferimento a “situazioni non bellissime” con la procura di Roma, nello specifico ha criticato Giuseppe Pignatone per aver chiuso l’inchiesta. Però non perde la speranza di riuscire a scoprire cos’è successo alla sorella.
Riguardo le insinuazioni che tirano in ballo Papa Wojtyla, come riportato dal Fatto Quotidiano, ha citato la visita alla vigilia del Natale del 1983: “Giovanni Paolo Il venne a casa nostra e ci disse che si trattava di terrorismo internazionale, ma il Vaticano ha usato questa storia perché così la vittima è diventato Giovanni Paolo II, il cattivo l’Unione sovietica“.