La commissione parlamentare d’inchiesta sui casi di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori è al via. La proposta di legge sull’istituzione di un organismo Bicamerale in merito, come riportato dal Corriere della Sera, è approdata quest’oggi in discussione alla Camera. L’appuntamento inizialmente era previsto alle 11, successivamente è slittato di qualche ora. Nelle tribune erano presenti i familiari delle due adolescenti scomparse nel 1983, che a distanza di decenni continuano a cercare giustizia.
L’indagine sul cold case si aggiungerà a quella del Vaticano annunciata lo scorso gennaio e la commissione istituita sarà dotata degli stessi poteri inquirenti dell’autorità giudiziaria. L’obiettivo è quello di “ricostruire e analizzare in maniera puntuale la dinamica” delle due scomparse, “verificare ed esaminare il materiale e i dati acquisiti attraverso le inchieste giudiziarie e le inchieste giornalistiche, esaminare e verificare fatti, atti e condotte commissive oppure omissive che possano avere costituito ostacolo o ritardo o avere portato ad allontanarsi dalla ricostruzione veritiera dei fatti, necessaria all’accertamento giurisdizionale delle responsabilità connesse agli eventi, anche promuovendo azioni presso Stati esteri, finalizzate ad ottenere documenti o altri elementi di prova”.
Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, via commissione parlamentare d’inchiesta: gli interventi in aula
Gli interventi che si sono susseguiti alla Camera al via della commissione parlamentare d’inchiesta sui casi di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori sono stati numerosi. “La storia italiana è piena di casi irrisolti che hanno dato un senso di coscienza interrotta: con questo lavoro vogliamo contribuire anche a trovare una rilettura di un pezzo fondamentale della nostra storia e della Repubblica, senza la quale è impossibile costruire nuove istituzioni più trasparenti e credibili”, ha sottolineato Roberto Morassut del Pd. “Questa potrà essere l’occasione per fare in modo che il Vaticano, che non ha mai consentito ai suoi uomini di testimoniare nella vicenda giudiziaria italiana, trovi la possibilità di parlare e raccontare ciò che certamente in quella sede si sa ed è giusto venga condiviso”, ha aggiunto Roberto Giachetti di Iv-Azione.
In aula era presente anche Pietro Orlandi, fratello della quindicenne scomparsa, che ha espresso la sua soddisfazione: “Rinnovo la mia fiducia in questa Commissione e mi auguro che possa partire quanto prima: dagli interventi ho percepito la volontà di fare chiarezza e giustizia non solo per Emanuela. Non si possono più accettare passivamente le ingiustizie”.