Proseguono le ricerche di Emanuela Saccardi, la donna della quale si sono perse le tracce la mattina dello scorso martedì 23 aprile da San Polo (Piacenza). Del caso si è occupata anche oggi la trasmissione Chi l’ha visto con le ultime novità sulla 47enne che dopo aver accompagnato i figli dalla nonna si è allontanata a bordo della sua auto. Il mezzo è stato ritrovato in una zona lontana dal suo posto di lavoro, un supermercato, dove Emanuela si sarebbe dovuta recare. L’auto era a Piacenza e le chiavi si trovavano sul cofano, mentre all’interno dello sportello posteriore è stata rinvenuta la sua borsa con i documenti ma senza il cellulare. Quest’ultimo, al momento non sarebbe ancora stato ritrovato e risulterebbe spento. La trasmissione di Raitre ha aggiunto ulteriori dettagli sulla sparizione della donna attorno alla quale erano partite le ricerche dei vigili del fuoco andate avanti per quattro giorni. La donna è stata cercata lungo il Po anche se non c’era nessuna evidenza di problemi nella vita di Emanuela, come confermato anche dalla famiglia della stessa. Le ricerche, come spiegato dall’inviata, si sono concentrate nella zona del Po proprio perchè l’auto è stata ritrovata nei pressi di un ponte che lo attraversa anche se questo ponte collega l’Emilia Romagna alla Lombardia ed è considerato molto trafficato.



EMANUELA SACCARDI, SUICIDIO? “SEMBRA POCO PROBABILE”

Emanuela Saccardi ha potuto commettere un gesto estremo? L’ipotesi viene in parte smentita non solo dai familiari ma anche dal fatto che la zona attorno alla quale si sono concentrate le ricerche, non solo sarebbe molto trafficata dalle auto ma avrebbe una barriera che renderebbe difficile tale eventualità. “Se Emanuela quella mattina avesse parcheggiato in quel posto, avrebbe dovuto camminare in pieno giorno su quel ponte, con le macchine che passavano, si sarebbe dovuta arrampicare e superare la barriera. Sembra poco probabile”, ha aggiunto l’inviata, contattata telefonicamente dalla conduttrice del programma. Per questo al momento le ricerche non hanno dato alcun esito. Emanuela non è ancora stata trovata ma non è stato rinvenuto neppure il suo cellulare. Il dispositivo rappresenta un elemento molto importante in quanto, secondo quanto dichiarato dalla figlia, il giorno della sparizione la madre aveva messo a caricare il telefonino ma senza mai accenderlo. Si domanda, quindi, il perchè avrebbe dovuto portarlo con sé pur continuando ad essere spento. Purtroppo, ad oggi il timore dei familiari resta quello che possa esserle successo qualcosa di brutto anche alla luce dei troppi giorni di silenzio. Quello di Emanuela, dunque, potrebbe non essere un semplice allontanamento volontario.

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