Emanuela Setti Carraro, seconda moglie di Carlo Alberto Dalla Chiesa, è stata uccisa con lui nell’attentato di mafia del 1982 a Palermo. Era il 3 settembre quando, in via Carini, l’auto su cui viaggiavano fu investita da una scarica di colpi di Kalashnikov esplosi da una Bmw che li aveva affiancati. Il fuoco fu aperto anche contro la macchina della scorta e un agente, Domenico Russo, rimase ferito gravemente e morì pochi giorni dopo in ospedale. La tragedia di Emanuela Setti Carraro e del marito Carlo Alberto Dalla Chiesa si innesta nella storia della lotta alla criminalità organizzata che, per decenni, ha insanguinato la Sicilia con una lunga scia di stragi ai danni di uomini delle istituzioni.



Nel 2022, in occasione del 40° anniversario della morte, il Comune di Milano ha scelto di intitolare a Emanuela Setti Carraro la passeggiata centrale di viale Bianca Maria. Una targa in suo ricordo e la scritta “Vittima di mafia” incorniciano l’omaggio che la città ha deciso di riservare a Emanuela Setti Carraro, seconda moglie del generale e prefetto di Palermo Carlo Alberto Dalla Chiesa. Al momento della morte, Emanuela Setti Carraro aveva appena 32 anni ed era sposata da poche settimane. Le nozze con il generale Dalla Chiesa, infatti, si erano tenute proprio nell’anno in cui il vile agguato di mafia avrebbe spezzato per sempre le loro vite insieme a quella dell’agente di scorta.



Chi era Emanuela Setti Carraro, infermiera e moglie del generale Dalla Chiesa uccisa…

Prima di sposare Emanuela Setti Carraro, Carlo Alberto Dalla Chiesa era unito in matrimonio a Dora Fabbo, prima moglie dalla quale ha avuto i tre figli Rita, Nando e Simona Dalla Chiesa. Rimasto vedovo nel 1978, nel 1982 si sarebbe sposato in seconde nozze proprio con Emanuela Setti Carraro, infermiera di 30 anni più giovane. Emanuela Setti Carraro era nata in una famiglia della borghesia milanese nel 1950 e la sua morte è datata 3 settembre 1982, giorno dell’attentato di mafia in cui ha perso la vita con il marito e un agente di scorta, Domenico Russo. Al momento della morte, Emanuela Setti Carraro aveva appena 32 anni ed era sposata da poche settimane. Le nozze di Emanuela Setti Carraro con il generale Dalla Chiesa, infatti, si erano tenute proprio nell’anno in cui il vile agguato di mafia avrebbe spezzato per sempre le loro vite insieme a quella dell’agente di scorta.



Emanuela Setti Carraro amava molto Palermo ed era particolarmente attiva in campo umanitario. Ai microfoni di Adnkronos il fratello, Paolo Setti Carraro, ne ha fatto un tenero ritratto raccontando anche l’ultima volta in cui ha sentito la sorella prima dell’attentato: “Era molto dolce e davvero bella. Ed era anche molto caparbia e determinata. Sapeva quello che voleva e lo otteneva (…). L’ho sentita una sera, in maniera velocissima, purtroppo. Chi teneva le fila era la mamma. Avevano fasce orarie ben definite per tenersi in contatto, all’epoca non c’erano i telefonini...”. Sarebbe stata quella l’ultima occasione di sentire la sua voce, per il fratello di Emanuela Setti Carraro che, come lui stesso ha spiegato, si trovava a Palermo con il marito ed era in più frequenti contatti con la loro mamma. L’ultimo soffio di vita di Emanuela Setti Carraro, nel ricordo di chi l’ha conosciuta, passa attraverso l’istantanea di una donna profondamente innamorata del suo lavoro e della sua famiglia, costantemente impegnata per aiutare i deboli.