Chi è Emanuela Setti seconda moglie del generale Carlo Alberto dalla Chiesa
Dopo la morte prematura della prima moglie Dora Fabbo, il generale Carlo Alberto dalla Chiesa sposò l’infermiera Emanuela Setti Carraro di 20 anni più giovane di lui. La differenza d’età, in un primo momento, frenò molto dalla Chiesa, che non voleva coinvolgersi in una relazione con una donna tanto più piccola. A fronte della determinazione di lei, però, le remore vennero meno, e alla fine Carlo Alberto accettò di sposarla nella cappella del castello di Ivano-Fracena, in provincia di Trento.
Emanuela era una ragazza d’oro, bella e di buon cuore. Nata in una famiglia della borghesia milanese, si diplomò infermiera volontaria della Croce Rossa Italiana, per poi prestare servizio come infermiera generica in diverse cliniche della sua città. Presso la caserma ‘Santa Barbara’ di Milano introdusse l’attività di ippoterapia, avvalendosi del sostegno determinante del Reggimento Artiglieria a Cavallo.
Emanuela Setti Carraro: il ricordo del fratello Paolo
“Mia sorella Emanuela era molto dolce e davvero bella. Ed era anche molto caparbia e determinata. Sapeva quello che voleva e lo otteneva”, ha dichiarato Paolo Setti Carraro, fratello di Emanuela, in un’intervista del 2019 all’Adnkronos. La sua voce s’incrina leggermente quando parla della sorella, una donna altruista e ‘santamente’ testarda che ha sempre avuto successo nelle sue ambizioni.
In casa Setti Carraro, a Milano, c’è una gigantografia che la raffigura com’è tuttora nel ricordo dei suoi parenti. Emanuela venne a mancare il 3 settembre 1982 nell’attentato di via Carini a Palermo. Con lei, suo marito Carlo Alberto dalla Chiesa e l’agente della scorta Domenico Russo. L’ultima volta che Paolo la sentì fu breve, ma comunque segnante: “L’ho sentita una sera, in maniera velocissima, purtroppo. Chi teneva le fila era la mamma. Avevano fasce orarie ben definite per tenersi in contatto, all’epoca non c’erano i telefonini…”. La voce dolce di Emanuela, comunque, rimarrà per sempre impressa nella memoria di chi le ha voluto bene.