Il 3 settembre 1982 il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, allora prefetto di Palermo, fu assassinato nell’agguato mafioso di via Carini. Con lui persero la vita la seconda moglie, Emanuela Setti Carraro, e l’agente di scorta Domenico Russo. I delitti avvennero poche settimane dopo le nozze tra il generale la seconda consorte, al suo fianco dopo la perdita della prima moglie, Dora Fabbo, scomparsa improvvisamente nel 1978.
Chi era Emanuela Setti Carraro, moglie del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa
Al momento della morte, Emanuela Setti Carraro aveva appena 32 anni e prima di sposarla Carlo Alberto Dalla Chiesa aveva avuto i tre figli Rita, Nando e Simona Dalla Chiesa dalla prima moglie. Infermiera di 30 anni più giovane del generale, Emanuela Setti Carraro apparteneva a una famiglia della borghesia milanese e nutriva un grande amore per la città di Palermo, la stessa in cui avrebbe trovato la morte per mano di un commando armato di kalashnikov. Nella sua storia si intrecciano amore e tragedia, in una serie di ricordi che suo fratello, Paolo Setti Carraro, ha affidato ai microfoni di Adnkronos: “Era molto dolce e davvero bella. Ed era anche molto caparbia e determinata. Sapeva quello che voleva e lo otteneva (…). L’ho sentita una sera, in maniera velocissima, purtroppo. Chi teneva le fila era la mamma. Avevano fasce orarie ben definite per tenersi in contatto, all’epoca non c’erano i telefonini…“.
Emanuela Setti Carraro, la tragica morte della moglie del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa
Gli omicidi del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, della sua giovane moglie Emanuela Setti Carraro e di Domenico Russo, agente della scorta, si consumarono il 3 settembre 1982 pochi mesi dopo l’agguato in cui furono uccisi, sempre a Palermo, il deputato Pio La Torre e il suo amico e autista, Rosario Di Salvo. Emanuela Setti Carraro è stata la seconda moglie del generale, allora prefetto del capoluogo siciliano, nata nel 1950 e morta con lui nella strage di via Carini che si sarebbe compiuta sotto la regia di alcuni dei boss di spicco di Cosa nostra.
Secondo il racconto fatto dal fratello di Emanuela Setti Carraro ad Adnkronos, la moglie di Carlo Alberto Dalla Chiesa spendeva gran parte della sua esistenza al servizio di deboli e bisognosi, e coltivava un profondo legame con Palermo. “Amava molto Palermo, era entusiasta di questa città, della Sicilia tutta. Per tanti motivi – ha ricordato Paolo Setti Carraro –. La Sicilia era una terra di scoperta per lei, un mondo tutto da scoprire. Aveva un bellissimo rapporto, di affetto, con tutto il personale della Prefettura, ad esempio. Si sentiva coccolata e protetta da tutti. Aveva ricevuto una certa accoglienza e protezione nei suoi confronti (…)“. Emanuela Setti Carraro fu una volontaria della Croce Rossa Italiana. Secondo la ricostruzione emersa sull’agguato, il marito avrebbe provato a proteggerla dai colpi di arma da fuoco, ma invano. Sarebbe stata colpita per prima, perdendo la vita sul posto. Erano sposati da 54 giorni.