Emanuele Di Stefano chi è: carriera e cinematografia
Emanuele Di Stefano è uno dei protagonisti di Noi siamo leggenda, una nuova fiction su Rai 2 di Fabula Pictures in collaborazione con Prime Video che andrà in onda ogni mercoledì sera, a partire da oggi 22 novembre. Ma chi è il giovanissimo attore, dove lo abbiamo già visto?
Nato a Roma, vanta già un incredibile numero di apparizione cinematografiche tra le quali ricordiamo: La mia maledizione di Salvatore Mereu; Bianco, Bianchissimo, Praticamente nero di Michele Leonardi; Non è finita qui di Benedetta Fontana ; La mia maledizione di Salvatore Mereu; Siccità di Paolo Virzi’; Il filo invisibile di Marco Simon Puccioni e tanti altri. Nel 2019, Emanuele ha frequentato uno Stage di recitazione diretto da Mamadou Dioume e, nel 2022 vince Premio Atena Nike come miglior attore emergente per “Il Filo invisibile” e “La scuola cattolica” a Taormina.
Emanuele Di Stefano parla di Noi siamo leggenda: le sue dichiarazioni
Emanuele Di Stefano è co-protagonista di Noi siamo leggenda, insieme a Margherita Aresti e Giulio Pranno. La serie si incentra su cinque ragazzi problematici, che si ritroveranno in qualche modo intrisi di misteriosi super poteri esattamente come supereroi. Ai microfoni di Comingsoon. it, il giovane attore parla della serie e del personaggio che interpreta: “Nella serie interpreto Massimo, un ragazzo che all’inizio della serie ha un lutto famigliare. Il suo grande problema è quello di non saper gestire la rabbia. “
E ancora: “La madre gli ha sempre insegnato che nelle situazioni di stress o di tensione, di abbassare la testa per fare in modo che tutto possa andare tranquillo. Nel momento in cui perderà l’ancora della madre dovrà trovare una nuova via per affrontare le situazioni di stress e di tensione.” Si Stefano parla poi di come gli adolescenti della serie gestiranno questi nuovi poteri: “Secondo me crescere vuol dire iniziare ad assumersi delle responsabilità. Una persona che non ha ancora imparato questo, utilizzerà il potere in un modo errato perchè pensa che poi non gli si ritorcerà niente contro. In questo modo verranno utilizzati inizialmente, poi tutta questa narrativa unisce tutti questi ragazzi con delle fragilità. E questo potere li spingerà a utilizzarlo per qualcosa di positivo“.