È scontro sui social network tra l’architetto nonché ex deputato del Partito Democratico Emanuele Fiano e Chef Rubio sul tema della guerra in Medio Oriente. I due già in passato si erano punzecchiati per questioni legate all’antisemitismo, dato che il cuoco, all’anagrafe Gabriele Rubini, è noto per le sue posizioni scomode, mentre l’altro è figlio di Nedo Fiano, ebreo deportato ad Auschwitz e unico superstite della sua famiglia. Nei mesi in cui la Striscia di Gaza sta venendo rasa al suolo dall’esercito israeliano, è nato l’ennesimo dibattito.
Emanuele Fiano nelle scorse ore ha infatti ripreso un tweet di Chef Rubio in cui quest’ultimo scriveva che “la colonia sionista va smantellata ora e per sempre, le comunità ebraiche che sostengono e finanziano il male vanno perseguite, punite e bandite dalla società civile e le vittime semite della pulizia etnica in essere dal 48 vanno da loro risarcite fino all’ultimo centesimo”. La risposta è stata diretta e per le rime: “Ma questa persona non va inquisita e mandata a processo per la Legge Mancino (contro l’incitamento all’odio per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali, ndr)? Magistrati che leggete questo post, non vi pare che vi sia una palese ipotesi di reato? Ministro Matteo Piantedosi, io sono certo che lei sia sensibile”, ha scritto.
Lo scontro tra Emanuele Fiano e Chef Rubio su Israele
Il botta e risposta tra Emanuele Fiano e Chef Rubio non è tuttavia finito qui. Il cuoco infatti ha condiviso poco fa un post su X in cui un soldato israeliano distrugge una macchina ad ultrasuoni nell’unico ospedale oncologico di Gaza, che l’esercito utilizza attualmente come quartier generale. “Immagino la gioia di Fiano e di tutti gli ebrei sionisti che si immedesimano nella colonia d’insediamento terrorista, la finanziano direttamente, ne tacciono i crimini contro l’umanità e minacciano chi non si piega alle loro menzogne di perenni vittime”, ha commentato.
La nuova risposta dell’ex deputato del Partito Democratico non è arrivata, ma in compenso ci sono stati numerosi commenti pro e contro la sua opinione. A questi Gabriele Rubini ha continuato a replicare: “Israele è una colonia, non è manco uno Stato. Non è mai stato invitato a sedersi dall’ONU perché considerato inferiore e inesistente”, ha scritto a un utente che gli faceva notare come in realtà si tratti di una Nazione legittimata da una risoluzione del ’48.