Emanuele Fiano, candidato del Pd per il Senato in Lombardia ha ricevuto insulti antisemiti e minacce choc sui social media. In particolare, su Facebook, un utente, che non ha neppure celato il suo nome e il suo cognome, ha scritto al politico: “Un confronto con te si dovrebbe fare solo davanti a un buon forno acceso”. Un’offensiva chiaramente riconducibile alle sue origini ebraiche (è il figlio di Nedo Fiano, sopravvissuto agli orrori di Auschwitz) dovuta alla proposta di un confronto pubblico con Isabella Rauti, sua avversaria elettorale, in piazza a Sesto San Giovanni.



Da quel momento, quasi non si è potuto tenere il conto degli attacchi subiti da Emanuele Fiano. A Roma, martedì notte, qualcuno ha tracciato scritte contro di lui e contro Carlo Calenda sui muri esterni dell’università “La Sapienza”, ma sono stati comunque molti gli attestati di stima e di solidarietà che l’esponente del Partito democratico ha ricevuto in queste ore, non ultimo il messaggio del segretario nazionale Enrico Letta.



EMANUELE FIANO DOPO GLI ATTACCHI RICEVUTI: “L’ODIO È INESTINGUIBILE”

Da dieci anni Emanuele Fiano gira con la scorta, tanto da essersi quasi “abituato” a questo genere di attacchi. Come riporta “La Repubblica”, il politico delPd “La campagna elettorale sta entrando nel vivo e i toni sono sempre più esacerbati, specie da quando ho proposto un confronto diretto e pubblico con Rauti che viene da una storia politica e familiare opposta alla mia. C’è la necessità di essere coscienti che c’è una cosa inestinguibile: l’odio. Che assume diverse forme e quando persone sono molto esposte come me, prende forma di odio antiebraico, antisemita, contro Israele”.



La condanna, a giudizio di Emanuele Fiano, dovrebbe essere sempre di tutti, in questi casi, “cosa che purtroppo non è. Ci siamo occupati molto del linguaggio d’odio sui social. La rete ha moltiplicato le possibilità di esprimersi attraverso l’odio e l’antisemitismo è la forma più resistente di odio verso le persone che esiste nella nostra società. Liliana Segre, che per me è molto più di un’amica, è costretta a 92 anni a girare sotto scorta, io lo sono da più di dieci anni. È un fatto che dovrebbe preoccupare tutti, e non essere dato per scontato”.