Attraverso una lunga lettera inviata al settimanale Oggi e pubblicata sul numero in edicola da oggi del magazine diretto da Umberto Brindani, Emanuele Filiberto smentisce le voci secondo cui il padre Vittorio Emanuele avrebbe perso ogni diritto dinastico per non aver rispettato le regole di famiglia. Tutto nasce da due lettere inedite di Umberto II a Vittorio Emanuele, pubblicate sul settimanale Oggi e che hanno scatenato numerose voci che, oggi, vengono smentite da Emanuele Filiberto. “Sarebbe molto interessante capire come sono usciti certi documenti di famiglia e chi sono le persone le gestiscono questa regia perversa” – scrive Emanuele Filiberto secondo il quale le lettere di Umberto II al padre pubblicate da Oggi altro non sono che lettere private tra un padre e un figlio. Per Emanuele Filiberto sono “due semplici lettere private, due lettere tra un padre e un figlio, ma pur sempre private e quindi niente di pubblico o ufficiale”, scrive ancora Emanele Filiberto.



Emanuele Filiberto: “Mio nonno accettò il matrimonio dei miei genitori”

Secondo Emanuele Filiberto, tra il nonno Umberto II e il padre Vittorio Emanuele non ci fu nessun contrasto per il matrimonio. “Re Umberto II riconobbe inequivocabilmente in mio padre Vittorio Emanuele il futuro erede della Real Casa di Savoia con mia madre al suo fianco”, scrive ancora il giudice di Amici 2021. Emanuele Filiberto, inoltre, tornando al matrimonio dei genitori, aggiunge: “Re Umberto II incontrò e conobbe mia madre, ha accettato il suo matrimonio con mio padre e ha fatto da padrino al mio battesimo, alla presenza di mia nonna, la Regina Maria Josè con tutta la famiglia riunita e felice”, conclude Emanuele Filiberto che ribadisce come le lettere inedite di Umberto II al padre Vittorio Emanuele siano semplicemente «due normalissime lettere private, che fanno parte di una normalissima discussione tra un padre preoccupato e un figlio innamorato, lettere scritte quando c’è da chiarire qualcosa, rimproverare o mettere in riga qualcuno, con sincero affetto e amore che mai sono venuti meno tra loro… Il Re mio nonno non ha mai fatto seguito con altrettanti atti “ufficiali, Decreti Reali o comunicazioni alle Famiglie Reali”». 

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