Emanuele Filiberto, ospite a Belve da Francesca Fagniani, si è raccontato, ripercorrendo la sua infanzia e il peso che la monarchia, seppur mancata per lui, abbia comportato per i suoi genitori, dedicando anche un breve racconto alla sua vita dopo l’infanzia. Infatti, dopo l’esilio della sua famiglia si reinventò diverse volte, frequentando con scarsi risultato le scuole, al punto da aver mancato alcune occasioni importanti, ed improvvisando, negli anni, parecchi lavori, tra televisione, impresa e industria. Complessivamente, comunque Emanuele Filiberto si dice soddisfatto di ciò che ha fatto e vissuto, soprattutto perché è convinto che se avesse dovuto assolvere agli obblighi Reali della famiglia Savoia, avrebbe perso alcuni pezzi importanti delle sue numerose esperienze.



Emanuele Filiberto: “Sanremo fu un’operazione marketing della Rai”

Parlando della sua carriera variegata, Emanuele Filiberto ricordando l’esperienza a Sanremo, confessa che “è stata un’operazione marketing della Rai. Mi vollero perché era un’edizione un po’ debole e serviva quel piccolo casino in più, ci chiesero e a me è piaciuta l’idea”. Cercò, poi, di interessarsi in politica, con l’idea “di fare qualcosa per la gente”, che tuttavia si rivelò fallimentare, ma senza che gli abbia mai pesato o dato fastidio, confessando che “ero un po’ stupido e mi feci convincere”.



Parlando d’amore, invece, Emanuele Filiberto sostiene di non rendersi conto e non fregarsene del fatto che piaccia o meno alle donne, perché “quello che cerco è l’affetto delle persone“. Tuttavia, si sente un seduttore, “mi piace sedurre, essendo una persona che non va mai oltre, che lascia andare le cose tranquillamente, sono me stesso”. In passato, racconta, “ho potuto fare lo stronzetto, così come ho avuto delle grandi storie d’amore. Da giovani si è più belli e si esce, si possono trattare le persone in modo non giusto”, sostenendo che “sicuramente l’ho fatto, e me ne pento”. Parlando della moglie, invece, Emanuele Filiberto ricorda come “purtroppo ci sono stati dei tradimenti“, ma anche sempre “delle confessioni e dei chiarimenti”, sostenendo che “c’è un grandissimo amore tra di noi e un grandissimo rispetto, che forse ci ha permesso di andare oltre ai tradimenti. Clotilde è la mia base, le mie figlie le mie mura e assieme abbiamo costruito la nostra casa”.

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