E’ grande il cordoglio per la morte di Emanuele Macaluso, scomparso oggi all’età di 96 anni. Un uomo stimato da tutti e ricordato così dal collega David Allegranti: «Ho intervistato Macaluso l’ultima volta lo scorso 12 dicembre: “La politica è in decadenza. Non c’è più dibattito politico, non c’è più confronto, non c’è scontro politico: i tre elementi per cui la politica diventa politica non ci sono. È un periodo di mediocrità”. Aveva ragione».
Diversi esponenti del mondo politico stanno rendendo omaggio allo storico dirigente del Pci, a partire da Paolo Gentiloni: «Ho incontrato Macaluso solo negli ultimi anni della sua vita, apprezzando lo straordinario esempio di cultura, ironia, vis polemica. Un grande siciliano, una perdita per la sinistra italiana». Queste le parole di Pier Luigi Bersani: «Se ne va un protagonista della storia del Paese e della sinistra. Uomo intelligente e combattivo come pochi, esponente di una generazione di dirigenti con i quali era possibile discutere, anche aspramente, sentendosi in fraternità». (Aggiornamento di MB)
LOMBARDO: “MACALUSO NON ERA OTTISTA SUL MIO GOVERNO”
La notizia della morte di Emanuele Macaluso, indimenticato dirigente del Pci deceduto in data odierna, martedì 19 gennaio 2021, all’età di 96 anni, ha destato profondo cordoglio in tutto lo Stivale e tanti sono i messaggi che continuano ad arrivare, attraverso i social network, ma anche mediante le agenzie giornalistiche, che stanno raccogliendo le voci dei protagonisti del mondo della politica italiana di oggi e di ieri. Negli ultimi minuti, ad esempio, ai microfoni di Adnkronos è intervenuto Raffaele Lombardo, ex presidente della Regione Sicilia, che ha rivelato: “Ricordo un incontro a cena insieme a Pintor per dare una mano al Manifesto. Parlammo dell’esperienza Milazzo e del governo autonomista del ’58. Ricordava come ‘il sistema’ lo avversò in tutti i modi, leciti e illeciti”. Lombardo ha poi aggiunto che Macaluso “non era ottimista sul mio governo e mi raccomandò cautela. La sua scomparsa ci faccia riflettere sui protagonisti dell’oggi. Mi auguro che trovino in uno come lui fonte di ispirazione”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
EMANUELE MACALUSO MORTO A 96 ANNI: IL CORDOGLIO DI CONTE
Sono numerosissimi i messaggi di cordoglio all’indirizzo di Emanuele Macaluso, storico dirigente del Pci morto oggi all’età di 96 anni. Fra i tanti, anche quelli delle più alte cariche dello stato, a cominciare dal presidente del consiglio, Giuseppe Conte, che durante il suo intervento di stamane al Senato ha spiegato: “Mi associo, a nome del governo, a questo ricordo del senatore Macaluso. Io credo che anche chi non ha condiviso le idee politiche possa condividere che è stato un grande protagonista della vita politica italiana”. Così invece Roberto Fico, il presidente della Camera “Ho conosciuto Emanuele Macaluso alla presentazione di un documentario sui minatori siciliani a Montecitorio.. Il suo intervento su lavoro e giustizia sociale fu intenso e appassionato. E’ stato un protagonista assoluto della politica. Ci mancherà il suo sguardo libero e lucido”.
Infine il pensiero di Nicola Zingaretti, presidente della regione Lazio nonché segretario del Partito Democratico, che attraverso Facebook ha ricordato così lo storico politico: “Provo un dolore immenso per la morte di Emanuele Macaluso. Al Pd, alla sinistra, all’Italia lascia in eredità il suo impegno civile e politico e il suo amore per la democrazia. Ora il miglior modo per onorare questo grande italiano è spendere ogni nostra energia per affermare un’idea nobile di politica, basata sul confronto libero tra le idee, battersi per i diritti delle persone, per la giustizia sociale e per la libertà. Ciao Emanuele”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
EMANUELE MACALUSO MORTO A 96 ANNI, STORICO DIRIGENTE DEL PCI SFIDÒ FASCISMO E MAFIA
E’ morto Emanuele Macaluso, storico dirigente del Pci, il Partito Comunista Italiano, all’età di 96 anni. Si era ritirato dalla vita politica “attiva” negli ultimi anni a causa dell’età, ma non dimenticava mai di esprimere il proprio parere sulle vicende più calde di politica, attraverso un commento scritto ogni giorno sulla propria pagina Facebook. E’ stato un comunista per ben 79 anni, avendo preso la tessera da “rosso” all’età di 17 anni, quando l’Italia era guidata da Mussolini. “A 16 anni mi ammalai di tubercolosi – aveva raccontato Emanuele Macaluso in una recente intervista al quotidiano La Stampa – sputavo sangue e vedendo che quasi tutti uscivano morti dal sanatorio, sognavo di poter vivere sino a 30 anni! Nessuno osava avvicinarsi al tubercolosario, ma un giorno venne un mio amico e mi disse: “Emanuele, io devo andare militare e poiché conosco i tuoi sentimenti ti dico che se vuoi continuare la battaglia contro il fascismo, l’unica organizzazione è quella comunista”.
EMANUELE MACALUSO E’ MORTO: L’INCONTRO CON LEONARDO SCIASCIA E L’ATTENTATO
Fu in quell’occasione che conobbe un certo Leonoardo Sciascia, poi, negli anni del dopoguerra, divenne il segretario della Cgil, anni in cui fare il sindacalista significava rischiare la vita (molti vennero uccisi in quel periodo). Emanuele Macaluso ebbe anche il coraggio di sfidare il boss Calogero Vizzini nel comune di Villalba, nella sua Sicilia,, e di conseguenza ottenne in cambio una bomba, durante un comizio. Negli ultimi anni si era ritirato nella casa romana presso il quartiere Testaccio, ma non aveva mai smesso di rimanere informato su tutto ciò che riguardava la politica, e alle 6:30 del mattino, puntuale, leggeva i vari quotidiani in uscita il giorno stesso. Comunista libertario e anticonformista, in molti lo stanno ricordando in questi minuti sui vari social, come ad esempio il presidente del Parlamento Europeo, David Sassolo, che attraverso Twitter ha scritto: “‘Se non scrivo i miei pensieri mi sento morire'”, ripeteva. E così #EmanueleMacaluso ha lavorato, riflettuto, fino alla fine dei suoi giorni. Diciamo addio a un pezzo importante di storia della sinistra italiana. Storia politica, culturale, ideale nel senso più nobile della parola”.