“Sono un massone, affiliato da venti anni alla loggia Montaperti”. Ad ammetterlo ai microfoni de La Nazione è stato Emanuele Montomoli, candidato sindaco di Siena per il centrodestra. “Vorrei fare il primo cittadino come Canzio Vannini a Siena, Ernesto Nathan a Roma e Lando Conti a Firenze. Molti massoni hanno preferito andare ’in sonno’ o affiliarsi a logge all’estero dopo essere stati eletti sindaci, assessori, o in altri incarichi. Io voglio essere giudicato e votato per quello che potrò fare per la mia città”.



Il suo annuncio ha creato non poche polemiche, ma il diretto interessato non intende tirarsi indietro, tanto che nelle scorse ore ha partecipato al primo confronto pubblico sulle elezioni, nella sede Cna, insieme ai suoi sfidanti, Anna Ferretti del centrosinistra, Fabio Pacciani del Polo civico e Massimo Castagnini per altre liste civiche. I tre partiti del centrodestra che lo sostengono (FdI, Lega e Forza Italia), tuttavia, stanno riflettendo sul da farsi e valutando anche delle alternative in vista dell’apertura delle urne, in programma il 14 maggio.



Emanuele Montomoli, candidato sindaco Siena: la polemica sulla Massoneria

Emanuele Montomoli, candidato sindaco a Siena per il centrodestra nonché imprenditore di successo con la sua Vismederi, docente universitario e presidente di una squadra di basket, si è detto fiero del suo essere “massone”. La sua affiliazione, tuttavia, potrebbe ora causargli qualche problema nella carriera nel mondo della politica. “Nello statuto della Lega è scritto che non si può aderire a logge massoniche e avere la tessera della Lega. Montomoli non è iscritto alla Lega ma per correttezza lo avrebbe dovuto dire prima delle trattative per una questione di trasparenza. Ma a Siena sappiamo che le logge massoniche sono radicate”, ha commentato l’eurodeputata Susanna Ceccardi.



Non è della stessa idea Stefano Bisi, Gran Maestro del Goi e senese: “C’è un libro con centinaia di nomi di massoni che sono stati e sono sindaci, deputati, assessori in tutta Italia. Essere massoni non è un plus o un minus. A Perugia il sindaco Giorgio Casoli fece la rivoluzione delle scale mobili, ed era massone. Come Meuccio Ruini, presidente dell’Assemblea Costituente, che 75 anni fa guidò i 556 deputati che scrissero la nostra Costituzione”.