Emanuele Scieri non morì per nonnismo, ma per una punizione finita male. Questa è la nuova ipotesi sull’ex parà a cui sta lavorando la procura militare di Roma, che si sta muovendo in parallelo rispetto all’indagine della procura di Pisa. Nel dicembre 2017 è stato infatti riaperto il caso sulla base della relazione della commissione d’inchiesta sulla morte del giovane paracadutista. Secondo La Nazione, i magistrati militari a novembre hanno aperto un’inchiesta per «violenze a inferiore mediante omicidio in concorso», mentre nei giorni scorsi hanno perquisito l’ex commilitone Luigi Zabara, indagato con Alessandro Panella e Andrea Antico, altri due colleghi di Scieri, per omicidio volontario in concorso. Secondo i pm militari, dunque, la sera del 13 agosto 1999 Emanuele Scieri fu scoperto al cellulare, che allora era vietato in caserma, dai tre superiori e quindi punito con un’arrampicata da svolgere con la sola forza delle braccia. Si tratta del cosiddetto “esercizio 9”. Il 26enne sarebbe però caduto dalla torre di asciugatura della caserma Gamerra di Pisa, senza ricevere aiuto dai tre, che anzi lo avrebbero lasciato morire.
EMANUELE SCIERI, L’IPOTESI DEI PM MILITARI SULLA MORTE DELL’EX PARÀ
Il primo atto della procura militare di Roma è stato quello di chiedere ad Alessandro Panella di fornire un tampone di saliva per il campionamento del Dna, ma lui si è rifiutato. Invece con la perquisizione nei confronti di Luigi Zabara gli investigatori cercavano documenti sull’anno di leva dell’ex commilitone di Frosinone, ma la ricerca avrebbe dato esiti negativi. Zabara invece ha dato il suo consenso al test del Dna. Il suo legale, l’avvocato Andrea di Giuliomaria, però afferma: «Sull’ipotesi che Scieri sia stato trovato al cellulare non è mai emerso alcunché negli atti che abbiamo potuto vedere. E ancora meno su questo esercizio 9. Non trovo alcun elemento, quindi, a conforto delle nuove circostanze indicate dalla procura militare». L’inchiesta della procura di Pisa invece si avvia verso la conclusione. Poco cambia comunque, per quanto riguarda la posizione dei tre ex caporali indagati, riguardo la causa della violenza su cui sono in corso accertamenti. L’omicidio viene contestato dai pm pisani infatti per i mancati soccorsi prestati ad Emanuele Scieri che forse lo avrebbero salvato.