Le indagini sulla morte di Emanuele Scieri, il parà trovato morto nella caserma Gamerra di Pisa, regalano un nuovo colpo di scena. Dall’autopsia eseguita sul corpo del giovane sono emerse quattro nuove lesioni che non erano state rilevate quando fu effettuato il primo accertamento sul corpo, quasi 20 anni fa. Lo riporta La Nazione, spiegando che è in corso la ricostruzione del corpo in 3D e quindi anche di ciò che accadde nella notte del 13 agosto 1999. Ogni fase è stata ripresa: la riesumazione e l’autopsia sono contenute in un video a tutela delle parti. Ma è ancora presto per dire quale sia l’esito di questa nuova scoperta. Ad esempio, bisogna accertare se Emanuele Scieri abbia riportato ferite così gravi da morire subito o se si sarebbe potuto salvare se avesse avuto soccorsi immediati. Da qui si può stabilire la volontarietà dell’omicidio, l’unico reato contestabile in quanto non ancora prescritto. Per la Procura di Pisa i tre ex commilitoni, che lo avrebbero pestato, si sarebbero allontanati dopo la caduta dalla scaletta di asciugatura del 26enne, nascondendo il corpo sotto il tavolo.
EMANUELE SCIERI, SCOPERTE ALTRE FRATTURE: AUTOPSIA IN VIDEO
E questo è un altro punto su cui si stanno concentrando gli approfondimenti riguardo il Palazzo di via Cesare Beccaria alla dottoressa Debora Mazzarelli, antropologa forense specializzata nella ricostruzione di cadaveri. Già al lavoro su questo caso i Ctu, la professoressa Cattaneo e la dottoressa Vera Merelli. Alla nuova consulente sono state rivolte le stesse domande. Quali sono le cause della morte di Emanuele Scieri e le circostanze che hanno portato alla tragedia? Ci sono lesioni compatibili col “volo” di 10 metri? E per quanto tempo rimase in vita? Le prime risposte, secondo quanto riportato da La Nazione, sono attese per la fine di luglio. Gli indagati sono quattro: Alessandro Panella, 40enne di Cerveteri, Luigi Zabara, 41 anni, Andrea Antico, di Rimini, anche lui coetaneo, e da pochi giorni anche l’ex comandante della Folgore, generale Enrico Celentano, 76 anni, ora in pensione.