Il vincitore del Premio Strega 2021 conferma il pronostico della vigilia: Emanuele Trevi con “Due Vite” ha bevuto dunque il tanto agognato liquore Strega al termine di una serata in diretta tv dal consueto scenario di Villa Giulia. Trevi trionfa nella LXXV edizione del Premio Strega con ben 17 voti andati al suo “Due Vite” (Neri Pozza) davanti a Donatella Di Pietrantonio con ‘Borgo Sud’ (Einaudi), 135 voti: al terzo posto invece Edith Bruck con ‘Il pane perduto’ (La nave di Teseo), 123 voti, quarta invece finisce Giulia Caminito con ‘L’acqua del lago non è mai dolce’ (Bompiani), 78 voti e quinto Andrea Bajani con ‘Il libro delle case’ (Feltrinelli), 66 voti.



Una vittoria meritata e attesa, consegnata e annunciata dal precedente vincitore dello Strega, lo scrittore Sandro Veronesi: un “riscatto” per Trevi dopo che 10 anni fa ci andò vicinissimo a vincere lo Strega con il tenace “Qualcosa di scritto” (Ponte delle Grazie). A chiudere la serata, le vittorie di Bruck per lo Strega Giovani e di Caminito per lo Strega-Off.



CHI È EMANUELE TREVI, IL VINCITORE DELLO STREGA 2021

Una storia di amicizia, un racconto in “ode” di due scrittori e una meravigliosa descrizione molto umana dell’assenza: il libro vincitore dello Strega, “Due Vite”, è difficile da “riassumere” e anche da classificare non essendo né un romanzo classico, né un saggio, né tantomeno un libro autobiografico tout court. «Speravo di vincere. Quando ho scelto di partecipare mi sono detto: devi fare meglio dell’altra volta», ha raccontato Emanuele Trevi al termine della lunga serata di finale al Premio Strega 2021. La sua amicizia con due scrittori prematuramente scomparsi come Rocco Carbone e Pia Pera è il fulcro dell’opera amara e malinconica allo stesso tempo: romano, 56enne, figlio di un noto psicoanalista junghiano, Trevi è un autore tutto ancora da scoprire e di certo la vittoria dello Strega lo proietterà ancor più in primo piano nei prossimi mesi. Anni fa in un saggio di Andrea Rondini veniva raccontato da vicino cosa rappresentasse l’opera di Trevi nella letteratura italiana contemporanea: «Nello scrittore Emanuele Trevi è possibile rinvenire una teoria iniziatica della letteratura. Essa concepisce il testo letterario sia come vettore di trasformazione per il fruitore sia come depositario dell’originaria cultura iniziatica, accesso alle verità nascoste dell’esistenza». Forse è anche di più ma non resta che scoprirlo e riscoprirlo, magari partendo proprio da “Due Vite”.