Creato embrione di topo sintetico con cuore e cervello partendo da cellule staminali. I ricercatori dell’Università di Cambridge, e della Caltech, negli Stati Uniti, quando ci sono riusciti non credevano ai loro occhi. Un risultato straordinario che apre le porte a tantissime altre implicazioni in ambito medico. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature ed è rivoluzionaria. Due gruppi di lavoro distinti sono riusciti a coltivare embrioni di topo partendo da cellule staminali il più a lungo possibile senza la presenza di uovo né sperma. Sono arrivati fino a 8,5 giorni di gestazione. Considerato che la piena gestazione di un topo è di circa 20 giorni, questo è un traguardo importante.



I topi avevano sviluppato un cuore che batteva, un tubo intestinale e addirittura pieghe neurali. Gli scienziati sono al lavoro su questa ricerca dal 2017. Se già allora erano riusciti ad ottenere un embrione di topo, non erano però riusciti a percorrere tutte le fasi dello sviluppo. Allora hanno deciso di usare una diversa tecnica, ovvero usando una combinazione di cellule staminali embrionali. Gli scienziati sono riusciti a far dialogare le cellule tra loro in modo che si assemblassero spontaneamente senza necessità di stimoli esterni. In questo modo lo scorso anno sono riusciti ad arrivare fino a 7 giorni di gestazione. Ora si è riusciti ad arrivare a 8,5 giorni dando origine ad una struttura complessa che comprende cervello, tubo neurale da dove si origina il sistema nervoso, un cuore in grado di battere e una struttura simile ad un intestino.



Creato embrione di topo sintetico: vantaggi e potenzialità

Il prestigioso traguardo raggiunto potrà essere usato in vari ambiti medici come la lotta all’infertilità umana o nel caso di organi sintetici da trapiantare. Si potranno infatti creare in laboratorio organi per i trapianti destinati ai pazienti in lista d’attesa. “Quello rende il nostro lavoro così entusiasmante è che le conoscenze che ne derivano potranno essere utilizzate per coltivare in futuro organi umani sinteticiper salvare vite. Coltivare organi aiuterebbe anche a capire meglio come sono fatti e a curarli in modo in modo più efficace” – ha osservato Magdalena Zernicka-Goetz direttore della ricerca.



Visto il successo sui topi ora il prossimo passo è tentare di creare un embrione umano partendo da cellule staminali sintetiche. I vantaggi di questi modelli sintetici rispetto a quelli creati usando uova o sperma sono molteplici. Crescendo al di fuori dell’utero si possono osservare con maggiore facilità oltre ad essere modificabili usando strumenti di modifica del genoma. In questo modo geni difettosi si possono scoprire immediatamente alla nascita o durante lo sviluppo. Tale tecnica può risultare efficace anche per capire il perché alcune gravidanze non riescono poi ad essere portate al termine.