EMBRIONI TRIPARTITI, COSA SONO? LA NUOVA LEGGE CHOC IN AUSTRALIAPer evitare malattie genetiche
si potranno creare embrioni “tripartiti”, ovvero da tre genitori diversi: è questa la sostanziale novità dell’ultima legge “choc” in arrivo dall’Australia, che ricalca in molti passaggi la normativa già in vigore nel Regno Unito.
Lo scorso 30 marzo con il voto finale del Parlamento federale, è stato cancellato il dispositivo di stretta limitazione sulla normativa della clonazione: «sì a tecniche sperimentali per prevenire malattie mitocondriali dalla madre al figlio», e questo sarà possibile solo tramite la «creazione di embrioni tripartiti». Il sistema è già noto dal 2008 dopo la scoperta dei laboratori a Newcastle: vengono prodotti, incrociando i materiali cromosomici, embrioni con tre Dna distinti. Due femminili ed uno maschile. Da più parti si è gridato alla “clonazione” con la pratica degli embrioni tripartiti: non in Australia dove ora questa possibilità diverrà realtà legale e operativa.
EMBRIONI DA TRE GENITORI: IL RISCHIO CLONAZIONE E LE POLEMICHE
«Il governo Morrison ridurrà i costi che migliaia di australiani devono affrontare durante il loro viaggio di fecondazione in vitro come parte di un pacchetto da 53 milioni di dollari per aiutare mamme e futuri papà con servizi riproduttivi, pianificazione della gravidanza e assistenza postnatale»: lo spiega una nota del Governo liberal australiano dopo l’approvazione del maxi pacchetto in sostegno della natalità “in vitro”. Il Premier Morrison ha commentato così: «Voglio aiutare altre migliaia di australiani a realizzare il loro sogno di diventare genitori».
Per aiutarli, uno dei nuovi “dispositivi” sarà per l’appunto l’utilizzo di embrioni da tre genitori diversi: promotori della legge il Premier e il Ministro della Salute Greg Hunt, ma a favore hanno votato anche alcuni dell’opposizione (tra cui il leader Anthony Albanese). Contro ha invece votato la senatrice laburista Kristina Keneally: «creare embrioni allo scopo di trarne materiale biologico e poi distruggerli è un Rubicone morale, che io non posso attraversare». Non solo, ha poi aggiunto «Persino il rapporto trasversale del Senato riconosce che la creazione e la deliberata distruzione di embrioni umani vivi per scopi riproduttivi sia una nuova questione morale, che merita una consultazione ed una considerazione da parte della comunità intera. Io non vedo traccia di tale consultazione». La Chiesa australiana aveva invitato tutti a cancellare tale progetto di legge per poter valutare da vicino tutte i timori e i dubbi attorno a queste pratiche, in particolare molto attivo sul fronte anti-legge Mons. Richard James Umbers, vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi di Sydney e delegato per la Vita: «Apprezziamo il profondo desiderio dei genitori portatori di prevenire la trasmissione della malattia mitocondriale ai propri figli, tuttavia – ha detto – la creazione di embrioni tripartiti è il modo sbagliato per farlo. Lo stesso Dipartimento della Salute ha ammesso che non è possibile capire ora i rischi per il nascituro, né gli effetti a lungo termine di tale tecnica sulle generazioni future. Il Parlamento dovrebbe concentrarsi su un tipo di ricerca, che rispetti la vita fin dal suo concepimento, piuttosto di approvare trattamenti rischiosi, tali da coinvolgere l’intera industria della fecondazione in vitro». Per la bioeticista scienziata australiana, Margaret Somerville – il cui pensiero è riportato dal portale “Generazione Voglio Vivere” – sono diversi gli interrogativi attorno a questa nuova legge: «È intrinsecamente sbagliato alterare il genoma dell’embrione umano? Lo è progettare una persona umana? E fare un’alterazione che sarà ereditata da tutti i futuri figli di quell’embrione, quando avranno dei figli, è intrinsecamente sbagliato? Se si può dire che una qualsiasi di queste cose è intrinsecamente sbagliata, è la fine della discussione, significa che non è etico farlo».