Degli embrioni di topo sono stati creati artificialmente in laboratorio, utilizzando un particolare mix di cellule staminali. L’impresa è opera di un gruppo di scienziati israeliani del Weizmann Institute of Science, condotta da Hanna Jacobs e i cui risultati sono stati pubblicati in un report sulla rivista scientifica Cell. Le cellule staminali selezionate per portare avanti questo esperimento sono state scelte in modo da poter “esprimere geni che hanno indotto lo sviluppo della placenta e del suo sacco”, come si legge nel report. Gli embrioni si sono infatti formati al di fuori dell’utero e sono cresciuti per 8 giorni e mezzo.



L’analisi degli embrioni sintetici e della loro espressione genetica ha evidenziato una similarità notevole rispetto agli embrioni sviluppatisi naturalmente” proseguono i ricercatori coinvolti nell’impresa. Questi embrioni creati a partire da cellule staminali, infatti, dopo il periodo di 8,5 giorni hanno mostrato lo sviluppo del cervello, del collegamento neurologico, di un tratto di intestino e perfino di un cuore capace di battere. L’esperimento si preannuncia di particolare importanza perché potrebbe aprire nuove strade alla comprensione del ruolo e del comportamento delle cellule staminali.



Embrioni creati artificialmente, le speranze per il futuro delle cellule staminali

L’esperimento condotto sugli embrioni di topo creati artificialmente potrebbe permettere agli scienziati di capire in quale modo operano le cellule staminali per originare gli organi al momento dello sviluppo dell’embrione. Ma potrebbe anche consentire di studiare le mutazioni che potrebbero condizionare e interferire con lo sviluppo embrionale. In particolare, si guarda al futuro di questo studio con la speranza che un giorno possa consentire di curare alcuni tumori che richiedano un trapianto di cellule staminali, come determinate leucemie, ma anche la possibilità di superare il vincolo della compatibilità per la donazione di midollo osseo, da cui si ricava il materiale per procedere al trapianto di staminali.



Fino a questo momento, gli embrioni creati artificialmente non erano mai sopravvissuti per un periodo così lungo (sebbene la gestazione di un topo duri 20 giorni contro gli 8,5 dell’esperimento) e, soprattutto, il particolare sistema di incubazione messo a punto dallo stesso team israeliano (e descritto sulla rivista Nature nel 2021) non era mai stato utilizzato prima con delle cellule staminali, ma soltanto con degli embrioni naturali.