La ricerca sugli embrioni sintetici prodotti a partire da colture cellulari di staminali in vitro sta facendo sempre più progressi, presto potrà permettere agli scienziati di studiare lo sviluppo del feto umano senza l’uso di quelli veri. Ma molti comitati di bioetica sostengono che questo non permetterà di liberarsi di un problema di tipo etico, perchè come dimostrato dai risultati ottenuti di recente, queste cellule possono svilupparsi a tal punto da diventare strutture in grado di far passare l’embrione a stadi sempre più avanzati.



Uno studio pubblicato sulla rivista Nature dal team scientifico dell’Istituto israeliano Weizmann, ha evidenziato un successo per la prima volta nella combinazione di cellule staminali umane e sintetiche che hanno portato ad una moltiplicazione spontanea che ha permesso la crescita di tessuti embrionali quando questo cocktail cellulare è stato immesso in un terreno appropriato. Un segno che presto questo tipo di embrioni potrebbe essere utilizzato anche per l’impianto nell’utero umano. Alla luce di questi risultati il comitato bioetico francese  intervenuto con una proposta di regolamentazione, ponendo dei limiti alla ricerca.



Comitato bioetico su studio degli embrioni sintetici “Vietare impianto in vivo e limitare sviluppo a 28 giorni”

Il quotidiano Le Monde ha riportato la notizia dell’intervento in materia di bioetica dell’ente francese di regolamentazione per la biomedicina e la ricerca, la norma che potrebbe èresto essere introdotta pone limiti alla crescita degli embrioni sintetici. In particolare si suggerisce di non superare i 28 giorni di coltivazione in vitro delle cellule staminali utilizzate. L’impianto in vivo di questi embrioni è già vietato dalla legge internazionale a partire dal 2021. ma la ricerca sta facendo progressi a tempo record, e dunque, come sostiene il presidente del comitato di bioetica Jean Francoise Guerin: “Bisogna assolutamente rivedere il regolamento, non solo per porre l’assoluto veto sull’impianto in vivo negli esseri umani, ma anche per restringere lo sviluppo di tali embrioni al solo fine della ricerca medica“.



Nonostante gli scienziati sostengano che al momento queste cellule siano prodotte allo scopo di riprodurre tessuti e cellule per interventi rigenerativi, esiste il rischio che presto perdano la rilevanza scientifica per diventare sostituti di veri embrioni. In questo caso la proposta è quella di non superare il tempo massimo utile a permettere una crescita fisiologica, evitando di arrivare a uno stadio differente. Sono comunque attesi i pareri della Commissione Europea, che dovrà esprimersi su questo tema entro il 2024, regolamentando lo studio su cellule e organoidi.