Gli embrioni sintetici creati in laboratorio a fini sperimentali lasciano spazio a varie interpretazioni sulla natura di questi “organismi”, progettati per essere simili all’uomo senza averne però le capacità cerebrali in quanto sarebbero senza organi come cervello e cuore. Dall’annuncio degli scienziati fatto al Congresso di Boston ne è scaturito un dibattito soprattutto di tipo etico. Il professore di bioetica Roberto Colombo analizza la questione sulle pagine di Avvenire, cercando di sottolineare quali sono i principali dubbi che i ricercatori dovrebbero porsi nei confronti degli esperimenti embriologici.



Se infatti è vero che da una parte ogni scoperta viene presentata come “moralmente di valore”, in quanto utile ai fini della cura di malattie rare e genetiche, dall’altra però non è possibile ignorare la “natura del soggetto/oggetto su cui l’azione viene compiuta, dal metodo e dagli strumenti adottati, e dagli eventi avversi o negativi che da questa azione conseguono sempre o talvolta, e che non è possibile escludere“. Soprattutto bisogna interrogarsi su come siano stati ottenuti questi organismi e qual è il loro destino.



Embrioni sintetici, “inaccettabile creare organismi per poi sopprimerli”

Gli embrioni sintetici creati in laboratorio da cellule umane e perfettamente identici alle realtà embrionali sviluppate in modo naturale, sono stati annunciati come una rivoluzione che potrebbe far compiere enormi passi avanti per la ricerca medica e scientifica. Ma, come evidenzia il professor Colombo, “la bontà di ogni azione quotidiana non dipende solo dallo scopo cui mira“, per cui non si può sempre pensare che “il fine giustifica i mezzi“. Bisogna quindi trovare delle risposte, soprattutto sullo sviluppo di questi organismi, e sul loro destino, una volta che gli esperimenti sono conclusi. “‘Sintetico’ non significa costruito a partire da macromolecole sintetizzate in un laboratorio chimico e di origine a-biologica, ma ottenuto con una procedura biotecnologica “artificiale” diversa sia dalla fertilizzazione“.



L’esperimento che prevede, non solo la distruzione di embrioni umani per la creazione di quelli sintetici, ma anche la distruzione finale di questi ultimi, è inaccettabile. In conclusione Colombo cita anche le parole di papa Francesco che in merito a questo tipo di esperimenti ha sempre ribadito che “non è un bene creare embrioni in provetta e poi sopprimerli“.