La creazione di embrioni umani sintetici solleva questioni etiche e morali che non possono essere ignorate. Il primo aspetto sorprendente è che questi embrioni sono stati creati da cellule staminali embrionali, quindi non sono stati usati ovuli e sperma. Presentata come una svolta che potrebbe aiutare gli scienziati a scoprire di più sullo sviluppo umano e sui disturbi genetici, in realtà comporta anche problemi etici. Ad esempio, gli embrioni umani sintetici sono stati cresciuti oltre 14 giorni di sviluppo di un embrione umano, ma l’attuale limite legale per lo sviluppo di un embrione umano in laboratorio è di 14 giorni. Questo è approssimativamente il tempo che intercorre tra la fecondazione dell’ovulo e l’impianto nella parete uterina, se il concepimento è avvenuto all’interno di un utero umano. Pertanto, per la prima volta agli embrioni umani sintetici è stato permesso di svilupparsi oltre questo limite.



Inizialmente, la regola dei 14 giorni era un limite sia morale che pratico, in quanto gli scienziati non avevano la tecnologia per mantenere in vita gli embrioni più a lungo. D’altra parte, le linee guida della Società Internazionale per la Ricerca sulle Cellule Staminali del 2016 indicavano il limite di 14 giorni come moralmente appropriato, perché oltre questo punto le cellule all’interno dell’embrione iniziano a differenziarsi per formare importanti sistemi corporei come l’intestino, il cervello e i polmoni. Invece, quelle aggiornate nel 2021 suggeriscono di riconsiderare questa regola, tramite un dibattito pubblico, per consentire in alcuni casi la ricerca sugli embrioni più avanti nello sviluppo. La professoressa Magdalena Żernicka-Goetz dell’Università di Cambridge e del California Institute of Technology, comunque ha precisato che gli embrioni umani sintetici hanno iniziato a sviluppare la placenta e il sacco vitellino, ma non un cuore che batte né è iniziato lo sviluppo del cervello.



EMBRIONI UMANI SINTETICI, QUALI SONO LE QUESTIONI ETICHE

La creazione di embrioni umani sintetici in teoria allontana gli scienziati dall’uso di embrioni umani, e questo potrebbe essere eticamente positivo. Ma non è affatto sicuro, anche perché gli embrioni umani sintetici sono stati creati da cellule staminali embrionali umane, quindi è evidente che c’è ancora bisogno di embrioni umani. Forse si farà più chiarezza su questo aspetto quando verrà pubblicata la ricerca. Inoltre, ci si chiede fino a che punto questi embrioni simili all’uomo possano davvero modellare lo sviluppo umano. Attualmente, i modelli animali di embrioni sintetici simili suggeriscono che non possono svilupparsi in un essere vivente completo. Infatti, muoiono poco dopo essere impiantati, quindi non sono vitali. Se anche gli embrioni umani sintetici non sono in grado di svilupparsi in feti e non sviluppano cuore e cervello, allora la loro utilità potrebbe essere limitata.



Resta l’importante questione morale se sia lecito usare embrioni umani per la ricerca. E se fossero in grado di svilupparsi in esseri viventi a tutti gli effetti, bisognerebbe valutare se sia moralmente lecito crearli solo per la ricerca. Gli scienziati potrebbero intervenire per fare in modo che possano continuare a svilupparsi, ma questo creerebbe un enorme dilemma morale. «Da un lato, i modelli di embrioni umani realizzati con cellule staminali potrebbero offrire un’alternativa etica e più facilmente disponibile all’uso di embrioni umani derivati dalla FIV (fecondazione in vitro, ndr). D’altra parte, più i modelli di embrioni umani derivati da cellule staminali sono simili agli embrioni umani, più è importante avere regolamenti e linee guida chiare per il loro utilizzo», ha dichiarato alla BBC il professor James Briscoe, dell’Istituto Francis Crick.