Ancora scontri sul Superbonus. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha proposto un emendamento che non convince pienamente il leader di Forza Italia Antonio Tajani. “È un caro amico, ottimo ministro” ha affermato il vicepremier, che ha voluto ribadire come “per un emendamento il governo non traballa”. Il capo di Forza Italia si è impuntato: siamo a un mese dalle elzioni Europee e non gli par vero di mettere qualche distinguo dalla sua maggioranza di Governo per raccattare qualche voto in più. Come fece Silvio Berlusconi 48 ore prima delle elezioni politiche del 2022, quando diramò un comunicato per dire che avrebbe aumentato il Reddito di cittadinanza. Così il suo erede pensa oggi di imitarlo cercando di proteggere il Superbonus. Intanto Tajani si è ripromesso lunedì di ascoltare i rappresentati delle categorie per farsi una idea precisa sul testo di Giorgetti



Il ministro dell’Economia è stato molto duro e risoluto nei confronti di Tajani: “Quando leggerà l’emendamento capirà il buonsenso che l’ha ispirato, credo che se ne farà una ragione anche lui”. Non poteva ovviamente mancare la risposta altrettanto dura del vicepremier facendo chiaramente capire che il suo partito in Parlamento potrebbe anche non votare l’emendamento in questione:



Tajani: “No alle norme con effetto retroattivo”

Negli ultimi giorni stiamo assistendo ad un vero e proprio braccio di ferro tra il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti e il vicepremier Antonio Tajani, che prosegue anche dopo la presentazione dell’emendamento al decreto Superbonus. Il provvedimento non convince il leader di Forza Italia riguardo la retroattività.

L’emendamento propone di spalmare i crediti del Superbonus su 10 anni: sarebbero almeno 16 i miliardi in questione. Tajani fin da subito non si è detto convinto dalla norma proposta da Giorgetti, esprimendo inoltre perplessità sulla durata dei 10 anni nei quali spalmare il debito.