Anche la Protezione Civile è pronta a mobilitarsi nella consegna di pacchi alimentari nel momento in cui dovesse l’emergenza coronavirus, da sanitaria ed economica, diventasse anche sociale ed alimentare. Lo ha dichiarato il Capo Dipartimento, Angelo Borrelli, nel corso della conferenza stampa quotidiana sull’evoluzione del coronavirus in Italia. Borrelli a tal proposito ha dichiarato: “Sicuramente la Protezione Civile è a disposizione con tutte le proprie strutture e credo che questo tema è all’attenzione del governo. Presto avrete anche delle notizie su come risolvere questa questione, quindi noi siamo pronti a fare la nostra parte come in ogni occasione: la nostra forza è il volontariato. Le strutture di Protezione Civile a livello territoriale sono già mobilitate. Già vengono impiegati i nostri volontari per andare a fare la spesa per chi non riesce ad andarci per cui saremo pronti anche a distribuire pacchi alimentari o quello che serve nelle ipotesi di necessità”.
EMERGENZA ALIMENTARE PER CORONAVIRUS: L’INIZIATIVA DEL GOVERNO
Il riferimento di Borrelli alle iniziative del governo per arginare sul nascere le tensioni sociali sembra essere connesso all’istituzione di un Centro di coordinamento alimentare per l’assistenza agli indigenti. Il ministro Bellanova a tal proposito ha dichiarato all’Ansa: “Ancora oggi migliaia di volontari insieme agli enti caritativi in tutta Italia stanno garantendo il sostegno ai più deboli, dice la Ministra. Dobbiamo essere al loro fianco e rafforzare in ogni modo la loro azione. Come Ministero stiamo lavorando per aumentare subito le quantità di cibo da distribuire, ma serve uno sforzo collettivo istituzionale mai fatto prima. Le immagini drammatiche che arrivano dalle nostre città ci dicono che, certo, la priorità è l’emergenza sanitaria a cui bisogna fare fronte in tutti i modi. Contemporaneamente rischia di ingenerarsi una emergenza alimentare che dobbiamo impedire in tutti i modi. Abbiamo reti di volontariato che in decine e decine di occasioni hanno dato il meglio di sé. Vanno garantiti tutti i presidi di sicurezza sanitaria ai volontari perché possano continuare a fare assistenza in tranquillità”.