Già l’inverno scorso si è assistito ad una carenza dei farmaci solitamente usati nel trattamento delle infezioni virali e batteriche. Il rischio sembra esserci anche per il prossimo autunno/ inverno. La causa principale risiederebbe in una possibile nuova impennata del Covid, sebbene declassato ormai a semplice e banale influenza, unito a picchi di influenze stagionali che potrebbero rallentare l’approvvigionamento di antibiotici e penicillina specialmente per i bambini. Inutile dire quindi come la carenza di medicinali sia un problema sanitario globale, portando al razionamento dei medicinali e a ritardi nei trattamenti critici, con un impatto significativo sulla cura dei pazienti.



Il problema è poi rappresentato dall’indebolimento di chi è guarito dal Covid. Il virus potrebbe infatti esporre maggiormente a quella che in gergo medico viene definito ‘superinfezione batterica’, che deve essere trattata con antibiotici. Una carenza di farmaci non farebbe quindi che amplificare la problematicità e il sovraccarico già pesante degli ospedali.



QUALI MOTIVI DIETRO ALLE CARENZE DI FARMACI

La possibile carenza di medicinali che potrebbe riguardare ancora il prossimo autunno/inverno può essere rintracciata in errori di calcolo da parte delle aziende farmaceutiche, dal forte aumento della domanda dovuta alle ondate di infezioni, problemi di capacità o ritardi nella produzione, interruzioni delle consegne dovute a carenze qualitative e problemi della catena di fornitura (causati dalla crisi economica). In estate non si pensa a tutto questo perchè non c’è molto bisogno di farmaci, ma quando la richiesta globale di farmaci contro l’influenza e le malattie simil-influenzali aumenterà, le carenze potranno rapidamente ripresentarsi.



Quanto alle varianti Covid non ne sono previste di particolarmente gravi per l’autunno, quindi dovrebbero poter essere tenute sotto controllo facilmente. Nel frattempo si sta già lavorando alla predisposizione di richiami di vaccini che saranno fortemente raccomandati dall’OMS, soprattutto per persone fragili e anziane (over 60).