C’è acqua fino a metà agosto 2024, dopo di che gli agricoltori delle regioni del Centrosud non potranno più bagnare i propri campi per via dell’emergenza idrica. E’ questo l’allarme lanciato dall’Anbi, associazione dei consorzi di bacino, così come si legge sul sito di RaiNews, fotografando una situazione a dir poco drammatica, problema che però si ripete ciclicamente ogni anno e che sembra non interessare ai più. Fra tre settimane l’acqua finirà per gli agricoltori del Centrosud, un’emergenza idrica che negli ultimi mesi si è acuita ulteriormente per via del clima caldo, con poche precipitazioni, e nel contempo, con l’aumento dei consumi tipico delle stagioni estive.
Le regioni più danneggiate in questo momento sono l’Abruzzo, la Puglia e la Sicilia, dove ormai gli invasi, degli specie di laghi artificiali che contengono acqua da utilizzare appunto durante le emergenza, sono ormai vuoti. Anche Campania, Lazio, Basilicata, Calabria e Sardegna non se la passano meglio, mentre situazione decisamente più rosea per le regioni del nord, dove l’emergenza idrica negli ultimi due anni non si è fatta sentire per via delle numerose piogge dei mesi di giugno, sia 2023 che 2024.
EMERGENZA IDRICA: BENE LE REGIONI DEL NORD, AL CENTROSUD IL DRAMMA
C’è quindi una sovrabbondanza di acqua in Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna, con laghi e fiumi che sono ben al di sopra delle portate medie, proprio a causa dei numerosi temporali che hanno caratterizzato questa strana estate.
Caratteristica è la situazione dell’invaso di Occhito, quello che RaiNews ricorda sia collocato fra Molise e Puglia, dove nel giro di pochi giorni sono spariti ben 15 milioni di metri cubi d’acqua, di conseguenza dalla metà di agosto in avanti, a meno che non dovessero arrivare delle forti piogge e dei frequenti temporali, cosa poco probabile visto che le previsioni meteo raccontano di un caldo che si accentuerà ulteriormente da domani, non ci sarà più acqua per l’agricoltura, con le riserve che saranno destinate all’uso potabile.
EMERGENZA IDRICA: IN PUGLIA FORSE DICHIARATO LO STATO DI CALAMITÀ NATURALE, E MUSUMECI…
Bisognerà quindi dare priorità all’acqua per lavare e cucinare, una scelta difficile ma obbligatoria, con tutto ciò che ne consegue per gli agricoltori. Confagricoltura Puglia ha chiesto alla regione di dichiarare lo stato di calamità naturale, segnalando le zone più critiche nel foggiano, ma anche in parte del Salento, così come fa sapere Francesco Vincenzi, presidente Anbi.
Situazione molto simile in Abruzzo, dove l’emergenza idrica farà esaurire le riserve dal prossimo 15 agosto, e non va meglio la Sicilia, dove le precipitazioni di giugno 2024 sono state quasi ai livelli record, negativi, della grande siccità del 2022, quando non pioveva mai. Non mancano le polemiche con il governo, a cui ha replicato il ministro per la protezione civile, Nello Musumeci, che parla di mancata pianificazione negli ultimi anni da parte delle regioni, accusandole di aver destinato all’emergenza idrica solo il 30% delle risorse che il Pnrr ha messo a disposizione.