L’emicrania, in base alla classificazione ufficiale dell’Oms è la seconda patologia più disabilitante e la seconda più frequente, in tutto il mondo colpisce circa il 15% degli adulti, con prevalenza di donne. Questa malattia invisibile perchè non correttamente diagnosticato porta spesso i pazienti a dover ricorrere ad un uso eccessivo di farmaci analgesici pur di alleviare il dolore cronico. Nel corso degli anni però la ricerca ha portato a risultati sempre più soddisfacenti per lo sviluppo di alcune terapie preventive. In particolare quelle con anticorpi monoclonali anti-CGRP.
Grazie all’approvazione dell’Aifa con una determina del 20 giugno 2023, il farmaco eptinezumab ora è finalmente diventato rimborsabile anche in Italia. Come spiega il Professor Pietro Barbanti, direttore del centro cura e ricerca sulle cefalee del san Raffaele di Roma, “si tratta di una terapia innovativa che prevede la somministrazione di 4 dosi per via endovenosa ogni anno, utili per un effetto di profilassi preventiva sostenuto nel tempo, che aiuta ad alleviare i sintomi dell’emicrania, sia episodica che cronica, con particolare rapidità di effetto e sicurezza di tollerabilità anche in presenza di uso di analgesici.”
Emicrania, seconda patologia disabilitante al mondo, Aifa approva rimborso per anticorpi monoclonali eptinezumab
L’emicrania, specialmente quella cronica è considerata una patologia altamente invalidante, non solo perchè causa di assenze frequenti da scuola e lavoro, ma anche per la particolare difficoltà di cura dopo l’insorgenza. Secondo l‘Oms questa malattia può essere considerata “una delle principali cause di disabilità, tra pazienti in età inferiore ai 50 anni in tutto il mondo“. Per capire come l’uso di anticorpi monoclonali come eptinezumab possa alleviare tale disturbo già in via preventiva, il professore ordinario di neurologia dell’università di Brescia, Alessandro Padovani, spiega “è ormai chiaro il ruolo centrale dell’attivazione delle vie trigemino-vascolari, che provoca il rilascio di sostanze vasodilatatrici, proinfiammatorie e neuropeptidi divenuti i target principali nel trattamento della patologia.
“Infatti, negli ultimi anni“, prosegue “sono stati sviluppati farmaci che agiscono sul peptide CGRP (peptide correlato al gene della calcitonina).Gli anticorpi monoclonali e i gepanti neutralizzano il CGRP oppure bloccano il suo recettore e, di conseguenza, agiscono antagonizzando un meccanismo centrale nella patogenesi dell’emicrania“.