Si parla di mal di testa ed in particolare di emicrania negli studi di Uno Mattina e ospite vi era il noto professor Piero Barbanti del San Raffaele di Roma: “L’emicrania è la malattia dei record, colpisce una persona su 4, di queste un terzo ne ha almeno una a settimana. E’ difficile da diagnosticare perchè nasce dal collo e porta nausea, ma collo e stomaco non c’entrano, è come il mal di testa e il mal di mare messi assieme. Nasce in adolescenza e dura fino ai 50/60 anni. L’emicrania si può curare e prevenire, non solo con i farmaci”.
Fabio Rodaro, medico esperto in medicina integrata e terapia psicosomatica, ha ripreso la parola dicendo: “Ci sono alimenti che dobbiamo evitare come birra, vino, super alcolici, ma anche la cioccolata che ha delle sostanze che può peggiorare il fenomeno vaso attivo e poi tutti gli alimenti associati all’istamina come fragole e crostacei, bisogna cercare di vedere più soggettivamente possibile quale sia l’alimento che ci peggiora o meno”.
EMICRANIA: “L’ATTACCO E’ COME UN CAMPANELLO CHE SUONA A VUOTO”
Di nuovo il professor Barbanti: “L’attacco di emicrania è un campanello che suona a vuoto, il cervello si difende senza motivo. Durante l’attacco emicranico si attivano le terminazioni nervose delle meningi, e ciò spiega il dolore. Se si infiammano le meningi un vaso piccolo diventa un vaso grande, si verifica una vaso dilatazione ed è dolorosa perchè il vaso è ricco di terminazioni nervose”.
“C’è una buona notizia – ha continuato il prof Barbanti parlando delle cure contro l’emicrania – c’è la CGRP che è una sostanza che scatena l’attacco e oggi possiamo contrastarla con dei farmaci che non presentano effetti collaterali, negli studi il 92 per cento dei pazienti riduce gli attacchi con queste cure entro un anno, quindi non si dica più che l’emicrania non si può creare”. Ma come mai si scatena l’emicrania? “Il soggetto emicranico è molto sensibile, magari ha dormito troppo la domenica, ha bevuto alcolici, ha saltato un pasto e si attiva il campanello…”.