In Emilia-Romagna i tifosi tornano allo stadio. Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora aveva riaperto al pubblico e la Regione guidata da Stefano Bonaccini diventa la prima a compiere passi ufficiali con una nuova ordinanza. Via libera al pubblico, ma fino a mille persone, a Parma e a Reggio Emilia per le due partite del campionato di Serie A di calcio in programma domenica 20 settembre. Nello specifico si tratta di Parma-Napoli, in programma alle 12.30, e Sassuolo-Cagliari, che si disputerà invece alle 18. Per mancanza di tempi tecnici, Parma e Sassuolo possono cominciare a vendere i biglietti solo a partire dalla prossima partita casalinga, quindi nel weekend ci saranno alcuni spettatori selezionati per dare un segnale di ritorno alla normalità. Bonaccini ha fatto dunque la sua mossa. Nel Dpcm che autorizza mille spettatori per gli eventi sportivi di “minore entità” non c’è spazio per la Serie A in teoria, ma le Regioni provano a infilarsi ora tra le “maglie” larghe. Il governatore dell’Emilia-Romagna nell’ordinanza spiega infatti di aver valutato i protocolli presentati dai club e di ritenere che ci siano le condizioni per la riapertura, ma con massimo mille tifosi.
ORDINANZA EMILIA ROMAGNA: STADI SERIE A APERTI E PER FORMULA 1…
L’ordinanza si fonda su un precedente provvedimento e sulla condizione che venga presentato un apposito piano per la sicurezza che garantisca l’applicazione delle misure anti-Covid, come distanziamento, uso obbligatorio delle mascherine, accessi controllati, sanificazione e controlli fuori dagli stadi. La deroga concessa dalla Regione Emilia-Romagna vieta di assistere alle partite da postazioni in piedi, di introdurre nello stadio striscioni, bandiere o altro materiale e vieta qualsiasi forma di contatto tra i giocatori e i tifosi, che potranno acquistare i biglietti solo online. Ma il governatore Stefano Bonaccini ha concesso anche la deroga al Gran Premio di Formula 1, in programma a Imola dal 31 ottobre al 1° novembre: 13mila tifosi possono accedere all’impianto. Da settimane i grandi club, con la Juventus in prima fila, stavano cercando un modo per aggirare il divieto di pubblico, cercando nei governatori l’appoggio per superare la resistenza del Comitato tecnico scientifico. A 24 ore dall’inizio della nuova stagione di calcio arriva la spallata. E la palla passa al Governo che ora deve decidere se bloccare le Regioni, impugnando l’ordinanza e aprendo lo scontro con Bonaccini, o riaprire gli stadi prima di quanto previsto.