MICHELE EMILIANO CONVOCATO IN COMMISSIONE ANTIMAFIA IL 2 MAGGIO: I MOTIVI E LE INDAGINI

Alla fine il prossimo giovedì 2 maggio il Presidente di Regione Puglia, Michele Emiliano, è ufficialmente convocato in audizione dalla Commissione Parlamentare Antimafia per le inchieste sui rischi di infiltrazioni mafiose tra regione e Comune di Bari. Per arrivare però alla semplice convocazione le ultime ore hanno visto un convulso batti e ribatti tra lo stesso Emiliano e la Presidente della Commissione, in quota Chiara Colosimo di Fratelli d’Italia: il “culmine” politico di una storia che da settimane rimbalza sull’asse Bari-Roma e che non sembra vedere soluzioni di continuità.



Con lo scoppio delle inchieste (separate) a Bari e in Regione Puglia contro la presunta presenza di voto di scambio e infiltrazioni mafiose, la Giunta regionale amministrata dal dem Michele Emiliano ha visto diversi scossoni che hanno portato prima le dimissioni (per avviso di garanzia ricevuto) della assessore Anita Maurodinoia, poi lo strappo del M5s di Conte che ha annunciato l’uscita dalla giunta di tutti gli effettivi 5Stelle. Per questo motivo lo scorso 24 aprile Emiliano ha dato il via al mini-rimpasto della squadra di governo in Puglia, con tre nuovi assessori e una maggioranza ridimensionata: nel frattempo però le indagini sul presunto voto di scambio e sulle ancor più gravi infiltrazioni proseguono e la Commissione Antimafia già negli scorsi giorni aveva annunciato la convocazione a breve del Presidente Emiliano, specie dopo che era emerso sui giornali la chat WhatsApp in cui l’ex assessore Alfonso Pisicchio sarebbe stato “spinto” dal Governatore Pd alle dimissioni (dopo aver ricevuto in “anticipo” la notizia dell’arresto prima che uscisse ufficialmente dalla Procura). I magistrati stanno cercando di verificare dai cellulari sequestrati se realmente Emiliano abbia lanciato l’ultimatum a Pisicchio («o dimissioni o revoca») e se soprattutto è vero che abbia saputo prima di tutti delle indagini a carico del suo ex assessore.



IL BATTIBECCO EMILIANO-ANTIMAFIA: “INOPPORTUNA AUDIZIONE”. POI SI CORREGGE E…

Si arriva così alla mattina del 29 aprile quando dopo l’imminente convocazione dell’Antimafia, sull’ANSA esce una breve nota del Presidente pugliese Emiliano in cui si fa riferimento ad una lettera inviata alla stessa Commissione: in quella missiva, riporta l’agenzia, «il Governatore spiega di non ritenere opportuna in questo momento una sua audizione, come richiesto già una settimana fa dall’ufficio di presidenza della stessa commissione». La motivazione esposta da Emiliano riguarda i vari passaggi delicati da affrontare in Consiglio Regionale nei prossimi giorni, come per esempio la votazione sulla mozione di sfiducia presentata dai consiglieri del Centrodestra nei suoi confronti.



La notizia si diffonde ed erroneamente viene interpretata come un rifiuto dello stesso Emiliano a presentarsi in Antimafia, tanto da costringere il Governatore ad una “correzione” in una successiva nota: «Leggo alcuni lanci di agenzie stampa nei quali si riferisce di una mia presunta indisponibilità all’audizione. La circostanza è falsa e rappresentata malevolmente». La risposta arriva “piccata” dopo che la Commissione Antimafia, successivamente alla prima lettera, aveva semplicemente chiarito che il Governatore della Puglia «Non può esimersi, a breve si avrà la data della convocazione». Emiliano si difende dicendo che nella lettera chiedeva “semplicemente” di far slittare la convocazione in modo da evitare «manovre mediatiche che vedo puntualmente si stanno verificando»: le date indicate da Emiliano come problematiche riguardano il 7, 8 o 9 maggio, il tris di giorni inizialmente ipotizzato dalla Commissione. «Sento quindi la necessità istituzionale di preparare e di gestire successivamente l’esito della mozione di sfiducia tenendola ben distinta dalla mia audizione in Commissione Antimafia. Gioverebbe quindi alla serenità di tutti il fatto che io possa affrontare la audizione presso la Commissione Antimafia in tempi e modi significativamente distinti dalla mozione di sfiducia», conclude Emiliano nell’ultima nota ufficiale riportata da Tg Com24. La decisione finale della Antimafia arriva ad anticipare dunque la convocazione, fissandola per giovedì 2 maggio alle ore 10.30 presso la sede della Commissione Parlamentare diretta da Colosimo.