E’ Emiliano Camuzzi il candidato governatore della Regione Umbria alle elezioni Regionali per Potere al Popolo e Pci. La sinistra, pertanto, si presenta divisa all’appuntamento con le urne, con un altro candidato, Rossano Rubicondi, sostenuto dal Partito comunista di Marco Rizzo. Camuzzi militava originariamente in Rifondazione Comunista, poi ha deciso di aderire a Potere al Popolo, candidandosi con tale formazione, tra l’altro, alle Politiche 2018 nel collegio camerale di Terni. I temi, su larga scala, delle due campagne finiscono per sovrapporsi: i diritti dei lavoratori, il rispetto dell’ambiente e la sostenibilità del sistema produttivo, la democrazia e la partecipazione popolare ai processi di formazione delle decisioni. La sfida è quella di intercettare il consenso di un popolo di sinistra che non si riconosce nelle candidature presenti, anche se la presenza di una galassia articolata in più soggetti di sinistra potrebbe generare il dubbio, nell’elettore, su quale sia la proposta più autentica. Camuzzi non ha dubbio alcuno. La sua presenza in campo, ha spiegato, nasce dal non tollerare più una politica “riformista ma con i diritti degli altri”. In questo quadro, nonostante il centrodestra a trazione leghista sia l’avversario naturale, anche il Pd è annoverato da Camuzzi tra gli oppositori politici da contrastare nelle urne. L’inchiesta sui presunti concorsi truccati in Sanità ha del resto travolto diversi esponenti del Pd locale, commissariato. In quel frangente la governatrice dem Catiuscia Marini si è dimessa, portando l’Umbria a elezioni anticipate. Una “vergogna”, secondo Camuzzi, per una regione un tempo nota per solidarietà, giustizia, verde e diritti dei cittadini. E sono proprio questi i temi, secondo il candidato, per cui la Regione deve tornare a rilanciarsi a livello nazionale.
Elezioni Regionali Umbria 2019: diretta risultati – Come si vota – sondaggi – candidati (Tesei – Bianconi – Ricci – Rubicondi – Carletti – Pappalardo – Cirillo)
CHI È EMILIANO CAMUZZI, CANDIDATO PER POTERE AL POPOLO E PCI
La militanza nei movimenti ambientalisti e nell’associazionismo locale inizia a vent’anni. Emiliano Camuzzi, nato a Terni 45 anni fa, un diploma in Ragioneria, è uno degli otto candidati alla presidenza della Regione Umbria. Ha al suo attivo una lunga esperienza di lavori precari, come barista, cameriere, addetto alle pulizie, custode. La svolta nel 2002, quando viene assunto come contabile in un’azienda partecipata della Regione Umbria, dove peraltro, ricopre l’incarico di delegato sindacale per la Cgil, ma nel 2015 l’azienda cessa di esistere e Camuzzi, come gli altri dipendenti, è costretto a volgere lo sguardo altrove, ricominciando a fare il lavoratore precario. Per quanto riguarda il programma con cui Emiliano Camuzzi si candida alla presidenza della Regione, da registrare innanzitutto il “no” a chiare lettere all’autonomia differenziata, il meccanismo per cui lo Stato cede alle Regioni la gestione economica su alcuni temi, il che, secondo il candidato, finirebbe per generare delle disparità su diritti, servizi e lavoro e su un tema chiave per l’Umbria come quello della ricostruzione post-sisma. Ovvero, come si spiega nel programma, “con tutti quei miliardi in ballo, con l’autonomia differenziata chiunque vincerà le elezioni avrà i suoi interessi nella partita”. E poi, ancora, altro tema caro a Camuzzi, la costruzione, in tutta la Regione, del cosiddetto Bilancio partecipativo, che equivarrebbe al potere popolare. Il tramite attraverso cui giungere a tale obiettivo è quello delle assemblee cittadine e di quartiere con valore vincolante, il che permetterebbe la costruzione dei bilanci delle amministrazioni dal basso, ovvero con il consenso delle comunità. Nel programma del candidato è contemplata, ad esempio, l’istituzione di una commissione di indagine popolare sui debiti contratti da Comune e Regione. Dunque, “controllo demandato al popolo” e no a meccanismi di “speculazione affaristica”. Poi, altro tema chiave, l’ambiente. Secondo il candidato di Potere al Popolo e Partito Comunista italiano, occorre dire “basta” ai profitti a danno dell’ecosistema. Dunque “stop” al cemento, a Snam e al gasdotto, ritenuto “inutile” in un territorio già gravemente danneggiato dal terremoto e dallo spopolamento e sì al verde e ai prodotti a km zero.
ELEZIONI REGIONALI UMBRIA: PROGRAMMA DI EMILIANO CAMUZZI
Contestualmente, Emiliano Camuzzi respinge l’uso di diserbanti e pesticidi in agricoltura e sostiene la necessità, per i piccoli coltivatori, di poter vendere i loro prodotti senza sottostare alle regole della grande distribuzione. Sempre sul versante ambientale, il candidato di sinistra propone la realizzazione di piste ciclabili ovunque sia possibile e sostiene lo sviluppo della filiera legata alla coltivazione e all’utilizzo della canapa. Una parte importante del programma di Camuzzi è dedicata ai servizi pubblici, con la previsione di trasporti gratuiti per studenti, disoccupati e precari, asili pubblici e sport pomeridiano per i più piccoli a carico delle scuole. Quindi, acqua interamente pubblica come previsto nel referendum di sette anni fa e, ancora, chiusura di discariche e inceneritori, con un ripensamento della gestione dei rifiuti nell’ottica di un’economia circolare. Camuzzi dice un chiaro “no” al progetto di una grande multiutility che assorba tutte le municipalizzate umbre e rilancia proprio sulla necessità di servizi pubblici municipalizzati a controllo popolare. E poi, ancora, il sostegno concreto al diritto alla casa, da realizzarsi anche tramite “la cancellazione immediata del decreto regionale per la definizione degli affitti Ater tramite il parametro Isee”, come si spiega ancora nel programma.
EMILIANO CAMUZZI, I PROGETTI DEL CANDIDATO DI POTERE AL POPOLO-PCI
Quindi, sul fronte lavoro, Emiliano Camuzzi propone incentivi alla delocalizzazione delle imprese, la nazionalizzazione delle aziende strategiche, con incentivi al ripopolamento nelle zone appenniniche, specialmente nelle zone terremotate, e la creazione di una cassa di solidarietà per i lavoratori delle realtà imprenditoriali in crisi. Un altro passaggio del programma è dedicato all’abbassamento delle tasse universitarie, con “totale libertà” per gli spazi sociali, al fine di spingere sulla leva della cultura, anche come risposta al “clima di razzismo e repressione favorito dai ministri Salvini e Minniti e dai loro decreti”. Quindi, capitolo conclusivo del programma, il tema, caldissimo, della salute pubblica. A tal proposito, Camuzzi ritiene necessario eliminare l’intramoenia dalla sanità, riaprire gli ospedali chiusi o depotenziati in base alla logica del conseguimento del pareggio di bilancio, e procedere con l’elezione dei direttori sanitari, onde sottrarre la loro nomina alla politica. “Ci candidiamo per non lasciare la Regione in mano ai partiti che per anni, decenni, hanno divorato questo paese e questo territorio”, ha di recente dichiarato Camuzzi parlando delle motivazioni che l’hanno spinto ad assumere su di sé una sfida impegnativa come la competizione del 27 ottobre. Il suo slogan, infatti, recita proprio così: “Non lasciamo l’Umbria nelle loro mani”.