La procura di Bari ha fatto notificare al governatore della regione Puglia, Michele Emiliano, un avviso di proroga delle indagini con l’accusa di abuso d’ufficio. A darne notizia è il quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno, secondo cui il presidente della regione avrebbe violato la legge Severino, affidando un nuovo incarico a Francesco Spina, ex sindaco di Bisceglie. In poche parole, il suo mandato di primo cittadino dal comune della provincia di Barletta, Andria e Trani, è stato dichiarato decaduto a fine agosto del 2017, e per i successivi due anni non avrebbe potuto ricevere alcuna nomina, così come stabilito dalla legge. Invece, il 28 luglio dello stesso anno, è stato designato come consigliere della società pubblica Innova Puglia, che si occupa degli appalti centralizzati. L’inchiesta è condotta dal pm Chiara Giordano e fra gli indagati per abuso d’ufficio vi è anche Nicola Lopane, dirigente della regione Puglia.
PUGLIA, PRESIDENTE EMILIANO INDAGATO PER ABUSO D’UFFICIO
Spina deve rispondere anche di falso visto che al momento di accettare l’incarico avrebbe sottoscritto una dichiarazione in cui spiegava di non trovarsi in una situazione di conflitto d’interesse, nonostante fosse ancora sindaco di Bisceglie. Secondo il decreto legislativo 39/2013, è vietato assegnare incarichi a chi nell’ultimo biennio ha fatto parte della giunta o del Consiglio di Comuni con oltre 15mila abitanti. Una mossa per evitare che un politico cosiddetto “trombato”, venga fatto uscire da una porta e subito dopo entrare da un’altra. L’entourage del presidente Emiliano ha sempre spiegato che la scelta di Spina era da ritenersi legittima in base ad un parere dell’Anac, ma in realtà si è trattato di un suggerimento che non è mai stato recepito. La procura barese esaminerà ora tutta la documentazione e dovrà stabilire se l’indagine dovrà proseguire o merita invece di essere archiviata. Si tratta del secondo fascicolo riguardante il presidente della Regione Puglia, dopo quello del 10 aprile scorso per le ipotesi di abuso di ufficio, induzione indebita e false fatture in relazione al pagamento della campagna elettorale per le primarie del Pd.