Aveva appena 11 anni Emiliano Iriart quando il padel è entrato nella sua vita. Il papà lavorava in un centro sportivo, organizzando tornei: così lui, in attesa che terminasse l’orario di lavoro, lo aspettava giocando. Così, quello che all’inizio era un semplice passatempo, è diventato una passione e poi un lavoro. Nella vita dell’atleta, però, c’è anche la passione per la musica, essendo laureato al Conservatorio in Argentina. “Dove non arriva il Padel, arriva la Musica e viceversa”, racconta.
Nato in Argentina nel 1994, Iriart ha scelto di trasferirsi in Italia per perfezionare la sua tecnica e farsi conoscere nel mondo del padel. Su Instagram scrive di aver optato per il trasferimento “pensando di lavorare come insegnante di padel tennis e giocare qualche torneo occasionale”. La realtà è stata però ben diversa: Emiliano si è trovato a disputare sempre più competizioni, scalando la classifica fino ad arrivare al BNL Italy Major Premier Padel ROMA. “È un’esperienza importantissima sia a livello agonistico che di crescita personale. Sono ansioso di entrare in campo e dare il meglio di me”, spiega Iriart.
Come ti sei avvicinato al mondo del Padel?
Quando avevo 11 anni mio padre ha iniziato a lavorare in un Centro Padel, organizzava tornei e si occupava anche della parte di segreteria. Io passavo molto tempo al Centro, aspettando che finisse di lavorare per tornare a casa. Le prime volte che ho preso la racchetta in mano l’ho fatto per palleggiare contro il muro solo per ammazzare il tempo, poi però è diventata una vera e propria passione e non sono mai riuscito a smettere. Mio padre lavora ancora in quello stesso Centro e per me, i momenti passati insieme a lui, a palleggiare tra una pausa e l’altra, sono i ricordi più belli… È lì che è iniziato tutto e devo ringraziare mio padre per questo.
Oltre al Padel hai altre passioni?
Sono laureato al Conservatorio Isaías Orbe di Tandil, in Argentina, quindi, direi che la musica è la mia seconda più grande passione, anche se non mi piace fare gerarchie. Il Padel ha un ruolo fondamentale nella mia vita ma anche la musica, non sono due passioni che vanno in contrasto tra di loro, anzi, si completano. Dove non arriva il Padel, arriva la Musica e viceversa.
Dove ti vedi tra cinque anni?
Non mi piace molto pensare troppo al futuro, non lo trovo così produttivo, perché è difficile essere davvero realistici quando si pensa troppo in avanti… Tante cose potrebbero cambiare e non possiamo prevederlo. Per questo preferisco concentrarmi sul presente e lavorare per degli obiettivi più vicini, dando del mio meglio ogni giorno. Vivo a pieno nel presente ed è così che costruisco il mio futuro.
A proposito di obiettivi a breve termine, si avvicina la BNL Italy Major Premier Padel ROMA, uno dei più importanti tornei internazionali di Padel. Come ti stai preparando per il torneo?
Per me ogni torneo è come se fosse un major, quando si gioca, si gioca per vincere ogni volta, che sia una competizione più piccola o una Major, come in questo caso, quindi la mia preparazione atletica è più o meno la stessa. Dal lato emotivo, invece, è sempre un piacere avere la possibilità di giocare in posti che sono dei veri e propri tempi del tennis. In questo caso il torneo si svolge al Foro Italico, dove qualche giorno fa ci sono state le Internazionali di Tennis. Giocare nelle Major ti dà la possibilità di entrare in tabellone con i migliori al mondo, è un’esperienza importantissima sia a livello agonistico che di crescita personale. Sono ansioso di entrare in campo e dare il meglio di me.