Il governatore della regione Puglia, Emiliano, è stato in collegamento stamane con il programma di Rai Uno, Storie Italiane. Nella regione più a sud del nostro paese la variante inglese del covid ha raggiunto quota 90%, a causa di una velocità di infezione superiore al 40% rispetto al ceppo originario: “E’ stata la Pasqua più pesante di tutti i pugliesi e sicuramente della mia vita – esordisce il governatore Emiliano – l’anno scorso c’era una situazione che ci sembrava terribile ma quest’anno abbiamo trenta volte i contagi di un anno fa”.
“Abbiamo dovuto ampliare – ha proseguito – fino a cinque volte la capienza degli ospedali, ogni volta che le giornate passano dobbiamo adeguare i reparti, è vero che in terapia intensiva ricoveriamo meno che la prima fase perchè c’è una tecnica diversa, ma è vero anche che quelli che vanno negli altri reparti sono tantissimi, c’è una variante inglese veloce e insidiosa”.
EMILIANO: “IL PERSONALE CHE CURA DEVE ANCHE VACCINARE”
Il presidente Emiliano ha poi ricordato come il personale sanitario sia al momento impegnato anche nelle vaccinazioni: “Lo stesso personale che sta seguendo il più alto picco della storia della pandemia deve anche fare le vaccinazioni, ed è una cosa molto complessa, si tratta di un atto medico non può essere fatto da volontari, servono come minimo infermieri e poi medici che seguano eventuali complicazioni. La Puglia comunque sta reggendo e colgo l’occasione per dire a tutti coloro che hanno avuto disagi di qualche natura che ci sono più di 100mila persone che stanno lavorando, e come si sa il mio numero è noto a tutti, per ogni disservizio potrete chiamare direttamente me”. Sul piano vaccinale in Puglia, Emiliano ha aggiunto: “E’ la fotocopia di quello nazionale, purtroppo per responsabilità che non sono di nessuno c’è un problema in tutta Europa di consegne di vaccini e sono piuttosto complicati da somministrare, hanno modalità di scongelamento diverse, sono consigliati per cittadini diversi, ed è un mix complesso da gestire. Noi stiamo conservando la dose di richiamo e non stiamo vaccinando con tutte le dosi che ci arrivano, non vorrei che qualche regione stesse vaccinando a tutto spiano dimenticandosi della seconda dose, io spero ci sia un senso di responsabilità; bisogna vaccinare tutti e bene entro una certa data, non c’è una classifica da scalare”. Sulle scuole: “Siamo in uno stato di emergenza, nessuno può essere obbligato ad andare a scuola, ciascuna famiglia può richiedere la didattica a distanza e proteggersi, e ciò non vuol comunque dire che chi manda a scuola i figli sia un incosciente”.