Sullo scontro totale tra Sud e Nord Italia interviene una nota molta dura del Viminale che mostra l’insofferenza per quanto avvenuto sia con le partenze illogiche in piena notte assaltando treni e pullman da Milano e dintorni e sia con la quarantena imposta dalle ordinanze delle 7 Regioni del Sud, cui si è aggiunta anche la simile decisione della Regione Lazio (che in realtà parla di “attenzionare” tutti gli arrivi dalla zona rossa). «Ferma restando l’autonomia di ciascun ente nelle materie di competenza nei limiti della legislazione vigente, le ordinanze delle Regioni contenenti delle direttive ai prefetti relative all’emergenza coronavirus non risultano coerenti con il quadro normativo», riporta la nota del Ministero dell’Interno. I prefetti, conclude la nota voluta dalla Ministra Lamorgese, «in quanto autorità provinciale di pubblica sicurezza, rispondono unicamente all’autorità nazionale». Si affollano nelle stazioni delle principali città del Sud – da Lecce a Bari, passando per Napoli, Caserta, Reggio Calabria e altre ancora – sono diverse le modalità scelte dalle autorità di controllare gli arrivi anche se evidentemente non tutti riescono a passare al “censimento” con tanto di motivazioni per il ritorno nelle aree del Sud direttamente dal Nord Italia. Il sindaco di Salerno addirittura ha fatto attivare un servizio di presidio all’arrivo di bus e treni: «Tutti i passeggeri sono sottoposti ad identificazione, controlli sanitari e quarantena obbligatoria». Come contro replica ben 8 presidenti di Regione – Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto, Liguria, Sardegna, Sicilia, Abruzzo, Umbria e delle Provincie autonome di Trento e Bolzano – hanno chiesto un tavolo di confronto con il governo a livello immediato per discutere nel merito quanto successo in queste ultime ore.
ALTRE 5 REGIONI SEGUONO PUGLIA E CALABRIA
Dopo Puglia e Calabria, ora le ordinanze ufficiali delle Regioni del Sud sulla quarantena per tutti coloro che arrivano dalle zone del Nord viene adottata anche da altri 5 Governatori: i Presidenti di Sicilia, Campaania, Basilicata, Molise e Abruzzo si aggiungono a Emiliano e Santelli per l’ordinanza praticamente identica, «Chi sbarca in Sicilia, con qualsiasi mezzo, provenendo dalle zone rosse del Nord, ha il dovere di informare il medico di base e porsi in autoisolamento» certifica il n.1 siciliano Nello Musumeci. Addirittura i Presidenti hanno emanato, qualora servisse, l’uso delle forze di polizia in caso di necessità: «Se tutti manteniamo la calma e il senso di responsabilità, riusciremo a gestire e superare anche questo particolare momento», ha ribadito Musumeci. Con lui anche De Luca dalla Campania che firma l’ordinanza e commenta «mantenere lo stato di isolamento fiduciario per 14 giorni dall’arrivo con divieto di contatti sociali e osservare il divieto di spostamenti e viaggi». La Presidente della Calabria Santelli invoca l’intervento del Governo che blocchi l’esodo verso Calabria, idem chiedono Marsilio in Abruzzo, Bardi in Basilicata e Toma in Molise.
EMILIANO LANCIA QUARANTENA PER CHI VIENE DAL NORD
12 ore di caos assoluto tra la bozza del Decreto anti-coronavirus (che chiude la Lombardia e ben 14 province tra Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna), l’effettiva firma del Premier Conte e la mattinata di oggi: è successo di tutto, da ultimo l’ordinanza del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano di imporre la quarantena contro chiunque venga dalle zone a rischio del nord “fuggendo” dal decreto. Proprio questa incredibile e assurda “fuga” si è vista nelle scorse ore e tuttora in corso da Milano e dai tanti centri del Nord “chiusi” con effetto immediato dal Dpcm governativo: la Puglia, ma anche la Calabria e la Sicilia stanno invitando tutti a non affollarsi verso il Sud Italia con il rischio ulteriore di spargere l’eventuale Covid-19 magari in incubazione asintomatico. «Ore 2.31, ho firmato l’ordinanza per obbligare alla quarantena chi arriva in Puglia dalla Lombardia e dalle 11 province del nord» scriveva il Governatore pugliese mentre in concomitanza il Premier Conte dichiarava con ufficialità le nuove misure del Decreto. È così che poi questa mattina lo stesso Emiliano ha scritto su Facebook un appello accorato a tutti i cittadini: «Vi parlo come se foste i miei figli, i miei fratelli, i miei nipoti: Fermatevi e tornate indietro. Scendete alla prima stazione ferroviaria, non prendete gli aerei per Bari e per Brindisi, tornate indietro con le auto, lasciate l’autobus alla prossima fermata. Non portate nella vostra Puglia l’epidemia lombarda, veneta ed emiliana scappando per prevenire l’entrata in vigore del decreto legge del Governo».
CORONAVIRUS, IL SUD IN ALLARME PER GLI ARRIVI DAL NORD
L’intento è chiaro: scappando, oltre che affollare con scene d’altri tempi (gente ammassata che non paga il biglietto per assicurarsi l’ultimo treno o pullman in direzione Sud) si rischia di diffondere il Coronavirus, motivo per cui tra l’altro sono state introdotte quelle misure così stringenti in quelle aree del Nord. Si parla di 10 milioni di persone “bloccate”, e la situazione è così se non peggio: questo non significa però la corsa al Sud per “evitare” la disposizione. Ancora Emiliano: «Non ho purtroppo il potere di bloccarvi, ma posso ordinarvi di comunicare il vostro arrivo ai medici di famiglia e di rimanere a casa in isolamento fiduciario per 14 giorni. Se volete evitare queste conseguenze, se siete in Lombardia o nelle altre province indicate, non tornate adesso in Puglia e se siete già in viaggio ritornate indietro. So cosa state provando. Ma dovete essere lucidi». Decisioni simili arrivano anche dalla Calabria dove la Governatrice Jole Santelli scrive sui social «Ritornare dal Nord in modo incontrollato mette in pericolo la nostra terra e gli affetti di tutti. Non fatelo. Fermatevi. L’esodo incontrollato porterà all’aumento esponenziale del contagio anche da noi. […] Sto firmando un’ordinanza urgente che dispone la quarantena obbligatoria per chi arriva dalle 14 province, un provvedimento per cui chiedo la collaborazione attiva dei sindaci, subito». Il problema è poi posto in essere dallo stesso Decreto visto che tra la bozza circolata e la stesura definitiva è comparsa una riga piuttosto “decisiva”: «E’ consentito il rientro verso la propria abitazione domicilio residenza». Ma ora chi lo fa si ritrova in quarantena, tanto in Puglia quanto in Calabria, e a breve potrebbe avvenire anche in Sicilia, Campania e Basilicata. Un Paese allo sbando, almeno in queste ultime folli e difficilissime 12 ore.