LE INTERCETTAZIONI SUI PARENTI DI UN ALTRO CLAN DI BARI: “EMILIANO VENNE QUI E…”

Il “Bari-Gate” si allarga a macchia d’olio, almeno dal punto di vista mediatico, mentre è in corso la verifica della Commissione inviata dal Viminale sulle presunte infiltrazioni mafiose presenti nella città capoluogo della Puglia. Le accuse alla giunta Decaro della scorsa settimana – poste dalla Procura dopo 130 arresti nell’operazione Codice Interno, tra cui una consigliera di maggioranza (Maria Carmen Lorusso) – hanno avuto un’enorme eco mediatica sia per le richieste del Centrodestra locale, ma sopratutto per il famoso ormai “aneddoto” raccontato dal Governatore Pd Michele Emiliano in piazza a fianco del sindaco Antonio Decaro. Nato con l’intento di difenderlo raccontando un presunto incontro di 18 anni prima con la sorella di un boss locale – Antonio Capriati – il discorso del Presidente dem ha cascata ha portato polemiche a non finire che si espandono anche oltre i possibili “legami” tra l’amministrazione e la famiglia di Lina Capriati.



Come racconta infatti “La Verità” dalle intercettazioni tratte dall’inchiesta della Procura di Bari, il figlio Franco di un altro boss locale – Gaetano Strisciuglio – Michele Emiliano sarebbe stato in visita alla casa dello storico reggente del clan barese: Franco Strisciuglio risulta indagato nell’inchiesta sul presunto voto di scambio tra politica e mafia e in una intercettazione telefonica con Michele Nacci (sarebbe il secondo dei non eletti nella lista Di Rella sindaco nel 2019, ndr) spiega «Mo’ è venuto Michele Emiliano, mo’! Al lavoro mi venne a trovare… mi abbracciò e mi baciò».



Secondo gli inquirenti, il figlio Strisciuglio si sarebbe impegnato in due quartieri controllati dal clan (San Paolo e San Girolamo) per trovare voti «in cambio di denaro e altri favori», riportano le carte citate dal quotidiano “La Verità”. In particolare, Strisciuglio avrebbe promesso voti a Giacomo Olivieri, ex consigliere regionale e marito di Maria Carmen Lorusso (entrambi arrestati nelle scorse settimane, ndr) eletta nel centrodestra ma poi passata al centrosinistra a sostegno del sindaco Pd Decaro. Tra le carte citate dal giornale anche un altro indagato, Mirko Massari (tra gli elettori di Lorusso) avrebbe spiegato ad Oliveri che «Emiliano noi l’abbiamo portato al Cep» (Centro di edilizia popolare, ndr).



CAOS PD-BARI-MAFIA, FANNO DISCUTERE LE (ALMENO) 8 VERSIONI IN 4 GIORNI DA EMILIANO E DECARO

Dal clan Capriati agli Strisciuglio, il “Bari-gate” aumenta tra teorie, accuse ed errori di comunicazione politica che si mischiano in un mare magnum di totale confusione per l’amministrazione dem a Bari: in attesa però dei controlli effettivi della Commissione del Viminale (oltre che le singole indagini della magistratura), al momento l’unico elemento certo riguardano le posizioni e versioni politiche modificate più volte in pochissimi giorni dal Governatore Emiliano e il sindaco Decaro. Mantenendo la presunzione di innocenza su qualsiasi legame politica-mafia, il tema da affrontare qui non è tanto (al momento) il lavoro svolto dagli inquirenti, ma le dichiarazioni in serie che hanno contribuito ad aggiungere ancora più caos alle già delicate vicende raccolte dall’inchiesta della Procura.

Grazie alla giornalista esperta di politica pugliese, Annarita Digiorgio, siamo in grado di contare almeno 8 versioni diverse esposte in questi giorni dai diretti protagonisti della querelle politica: in primis, Emiliano in una intervista due anni fa a Telenorba racconta di essere stato con l’allora assessore all’Urbanistica Decaro a casa della sorella del capo clan Capriati per “affidarglielo”, facendo intendere che la mafia non avrebbe più comandato in città. Seconda versione, sabato in piazza a Bari Emiliano racconta lo stesso episodio con a fianco Decaro che non smentisce; la terza è la sera stessa quanto il Governatore, dopo le polemiche emerse dal Centrodestra, conferma l’episodio ma spiega che forse è andato a quel colloquio con un carabiniere. Passano due giorni e Decaro smentisce la versione di Emiliano sottolineando come il Presidente «ricorda male, io non sono stato a casa della sorella di nessuno». La quinta “modifica” sulla vicenda arriva con l’ammissione dell’ex sindaco di Bari sull’aneddoto “fantasioso”, seguita subito da quanto Decaro racconta lunedì pomeriggio in risposta alla pubblicazione di alcune foto con altri parenti Capriati sui social: «le ho incontrate per caso per strada mentre camminavo con Emiliano». Settima versione la duplice intervista a Tg1 e “Fatto Quotidiano”, con Emiliano che spiega «parlai con la Capriati, può essere che Decaro non ci fosse»; da ultimo, il dialogo del Governatore Pd con il “Corriere della Sera” dove afferma «l’incontro me lo ricordo bene, non posso pretendere che altri abbiano la memoria che ho io dopo 18 anni».