Emilio Di Giovine è il protagonista della nuova puntata di “Cose nostre“, il programma di Rai1 che racconta la storia e la vita di donne e uomini chi si sono opposti alla violenza cieca delle mafie pagando un prezzo molto alto senza mai smettere di fare il proprio dovere. Questa settimana, giovedì 18 luglio 2019, spazio alla storia di Emilio Di Giovine,  boss del clan Serraino-Di Giovine e collaboratore di giustizia dal 2003. La vita di Emilio è stata un’avventura proprio come uno dei migliori film d’azione. Una vita di lusso tra viaggi, donne bellissime, ville sfarzose in diverse capitali europee. Tutto questo tra gli anni ’80 e ’90, quando la sua attività illegale, legata al traffico di droga misto a quello di armi, ha portato il clan Serraino-Di Giovine a diventare uno dei numeri uno a Milano. Non solo, Emilio era riuscito anche a superare i confini nazionali intrecciando rapporti con Marocco, Inghilterra, Olan­da, Spa­gna e Colombia.



Emilio Di Giovine, la storia del boss del clan Serraino-Di Giovine

La storia di Emilio Di Giovine è quella di un boss sui generis, un uomo indipendente, contrario alle regole e che preferisce vivere libero. Ha una passione sfrenata per il lusso, per cene a base di aragoste e champagne e naturalmente per le donne. Durante un’intervista Di Giovine parlando di sè ha detto: “ma chi me lo fa fare? I mafiosi fanno una vita pazzesca, piena di regole: e non fare questo, e non fare quello. Io sono una testa matta, un avventuriero”. La sua vita è stata poi raccontata nel libro di Ombretta Ingrasci dal titolo “Confessioni di un padre”, in cui Emilio ricostruire la sua storia di boss fino alla decisione di collaborare con la giustizia avvenuta nel 2003. “Quell’anno scansai la morte, come sempre, ma non le manette. Le indagini condotte dal dottor Maurizio Romanelli della Direzione distrettuale antimafia di Milano mi misero in trappola. Lui fu l’unico in grado di incastrare la nostra famiglia, che per anni aveva portato avanti indisturbata attività criminali di ogni tipo, traffici di droga e di armi, principalmente. Tanti magistrati avevano provato a farci fuori, ma nessuno ci era riuscito” si legge nel libro.



Emilio Di Giovine, la sua vita nel libro “Confessioni di un padre”

Partendo proprio del libro, la scrittrice Ombretta Ingrasci si è soffermata anche sull’infanzia di Emilio di Giovine raccontando un aneddoto davvero importante. Da bambino, Emilio assiste ad una contesa e lo zio gli chiede chi sia stato stato a provocarla. Emilio allora confessa subito il nome del responsabile, ma lo zio lo punisce con uno schiaffo dicendogli che la prossima volta dovrà pensarci due volte prima di parlare. Un chiaro esempio di omertà. Col passare degli anni Emilio cresce e diventa capo clan di un vero e proprio impero. Arriva però il momento della caduta: viene arrestato e dopo sette anni di 41/bis decide di collaborare con la giustizia.

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