Blitz in albergo per Emilio Fede, svegliato dalla Polizia alle 4 di notte dopo la morte della moglie Diana de Feo, scomparsa a Napoli lo scorso 23 giugno dopo una lunga malattia. Il giornalista, che è agli arresti domiciliari per scontare 4 anni e 7 mesi di reclusione per la vicenda Ruby, è stato sottoposto dunque al controllo delle autorizzazioni del tribunale di Sorveglianza di Milano per il trasferimento a Napoli per i funerali, appunto, della moglie. Dunque, è stato svegliato alle 4 del mattino da alcuni agenti. «C’è stato un disguido nelle comunicazioni fra poliziotti e carabinieri», ha chiarito l’ex direttore del Tg4 ai microfoni dell’AdnKronos. Gli agenti «si sono venuti a trovare davanti alla descrizione di una situazione che invece per i secondi era diversa… ma tutto si è risolto in un chiarimento».



Emilio Fede ha spiegato che tutto è accaduto alle 4 di notte in hotel. Il confronto è stato lungo, «ma assolutamente non offensivo per nessuno». E si è concluso con una stretta di mano.

EMILIO FEDE “RISPETTO LE FORZE DELL’ORDINE”

Ma l’episodio resta comunque spiacevole. Infatti, Emilio Fede ha poi ammesso: «Certo, per me è stato un grande dolore». Nell’intervista all’AdnKronos l’ex direttore del Tg4 ha spiegato che in ogni caso deve «un grande rispetto alle forze dell’ordine, lo stesso che aveva sempre mia moglie e che io devo continuare ad avere, anche per rispetto alla sua memoria». Il giornalista ha raccontato che a Napoli può mangiare in hotel, ma ha l’obbligo di dormire a Villa Lucia. Il problema è che ciò lo fa soffrire. «Non me la sento di stare accanto alla camera dove lei non c’è più… non ce la faccio, a costo di rischiare qualunque cosa: chiederò per pietà di cambiare questa cosa, che è una tragedia nella tragedia», ha spiegato infatti Emilio Fede. Poi il giornalista dovrà tornare a Milano. Ma comunque resta l’amore per Napoli, un amore legato anche al fatto che la sua adorata moglie amava Napoli.



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