Ironico e divertente, Emilio Solfrizzi, nel salotto di Oggi è un altro giorno, oltre a presentare il film “School of mafia” si racconta come artista e come uomo. “Sono una persona fortunata e le persone a cui ho sempre voluto bene ci sono ancora tutte”, racconta Solfrizzi che, pur essendo un ottimo studente, scelse da ragazzo di voler fare l’attore. “Ho iniziato la carriera con Antonio Stornaiolo che era un tipo estremamente estroverso e quindi trascinava tutti. Negli anni ’80, scegliere di fare l’attore, era sinonimo di non voler fare nulla. La mia famiglia era disperata perché pensava che non avrei fatto niente e, invece, sono andato al Dams e mi sono laureato”, dice ancora Solfrizzi che non nasconde di avere tante fragilità. “Ho imparato a mie spese che è importante fare pace con se stessi e a perdonarmi anche se arrivo secondo ad un provino”, spiega. “A quale provino sei arrivato secondo?“, chiede Serena Bortone. “Nessuno, sono sempre arrivato primo”, risponde l’attore (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
Emilio Solfrizzi e le sue fragilità
L’attore Emilio Solfrizzi è stato vittima di bullismo. Testimonial del progetto “Sbulloniamoci”, l’attore ha raccontato in diverse occasioni la sua esperienza prima come giovane studente vittima del bullismo e poi come padre accanto a suo figlio. “Alle scuole medie c’era un allievo ripetente molto più alto di me che aveva deciso di “gratificarmi” di una “calata” (colpo alla nuca con la mano aperta) tutti i giorni dell’intero anno scolastico”, ha raccontato nel 2014 su Exit, periodico delle Consulte Provinciali Studentesche di Bari e Bat. Anche il figlio maggiore è stato vittima di bullismo: “All’inizio non mi ha detto esattamente cosa stava accadendo. Paura, disagio, smarrimento, sfiducia, hanno prevalso in lui, ma poi si è confidato e noi abbiamo cercato di aiutarlo parlando e ascoltandolo”.
Emilio Solfrizzi: “Anche mio figlio vittima di bullismo”
Intervistato da Caterina Balivo a “Vieni da me”, Emilio Solfrizzi ha raccontato come è riuscito ad avere la sua rivincita sul compagno bullo: “Il bullismo l’ho sconfitto con l’ironia, ho iniziato a sfotterlo imitando il suo modo di camminare e prendendolo in giro, tutti gli altri così ridevano ed alla fine ha iniziato a ridere anche lui. Aveva capito che gli conveniva avermi come amico”. Il figlio, invece, ha usato la diplomazia andando a confrontarsi con i ragazzi più prepotenti. “Spesso i nostri figli ci vedono come eroi e affidano a noi la risoluzione dei problemi, ma gli unici che possono e devono davvero affrontare il problema sono proprio loro. Solo loro possono e devono trovare la strada giusta dentro di sé. Noi possiamo solo stargli accanto e aiutarli in un cammino che non è facile”, ha detto l’attore su Exit, cercando di dare un consiglio ai genitori che come lui si trovano con un figlio bullizzato.