È grande il successo ottenuto dalla seconda stagione di Emily in Paris, la serie televisiva targata Netflix creata da Darren Star e con protagoniste Lily Collins, Philippine Leroy-Beaulieu e Ashley Park. Dopo il boom della prima stagione, il pubblico ha dimostrato di apprezzare anche la seconda stagione della rom-com ambientata a Parigi, disponibile dal 22 dicembre 2021. Ma non mancano le polemiche…



L’Ucraina, infatti, si è scagliata duramente contro Emily in Paris. Il motivo? L’uso di stereotipi nella descrizione di fatti e personaggi. Il ministro della cultura di Kiev ha accusato nettamente Netflix con tanto di lettera di protesta perché un personaggio, l’ucraina Petra, si rende protagonista di un furto di abiti e borse in un grande magazzino francese…



Emily in Paris nel mirino dell’Ucraina

La rapina, ma non solo: secondo Kiev, infatti, il personaggio di Petra – interpretato dall’attrice Daria Panchenko – si vestirebbe senza gusto e avrebbe continuamente paura di essere espulsa dal Paese. «Una serie offensiva», l’affondo del ministro Oleksandr Tkachenko: «È un’immagine caricaturale: è così che vengono visti gli ucraini all’estero?». Ricordiamo che Emily in Paris aveva già raccolto dure critiche in passato: nella prima stagione, infatti, il prodotto targato Netflix è stato accusato di puntare su immagini stereotipate di Parigi e dei suoi abitanti, descritti come maleducati e infedeli. Rimproveri che hanno spinto Darren Star, creatore della serie, a sottolineare di «guardare Parigi attraverso una lente affascinante» e di avere attinto «dalle esperienze di visita a Parigi».

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