La conquista dell’Afghanistan da parte dei talebani, che sono riusciti a impossessarsi anche della capitale, Kabul, nella giornata di domenica 15 agosto, sfocerà nella rinascita dell’emirato islamico afghano, forma di governo già sperimentata fra il 1996 e il 2001 nel Paese mediorientale, sino all’intervento degli Stati Uniti d’America per contrastare Al Qaeda, come rammentato dal presidente Joe Biden nella conferenza stampa di ieri sera. In quel delicato periodo storico, proprio i talebani imposero un’interpretazione della shari’a davvero rigida, che prevedeva la condanna a morte per i comunisti e la mutilazioni di mani e piedi per ladri e criminali.



Non solo: dal 1996 fino al 2001 i diritti delle donne scomparvero del tutto. In particolare, non potevano uscire di casa senza Burqa e senza il marito o un parente di sangue, non potevano mettersi alla guida di bici, motocicli e automobili e viaggiare in mezzi pubblici promiscui o fuori dagli spazi loro riservati. Non era consentito loro nemmeno apparire in fotografie, riviste, tv e giornali, né potevano lavorare fuori casa ed entrare in contatto con uomini diversi dal marito o dai parenti, compresi i medici. Banditi, poi, cosmetici, gioielli, scarpe e abiti immodesti, con chiusura di parrucchieri e saloni di bellezza.



EMIRATO ISLAMICO: TALEBANI PRONTI A “FORNIRE I SERVIZI ALL’AFGHANISTAN”

Nel nuovo filmato diramato, il mullah Baradar Akhund ha promesso “serenità” all’Afghanistan, dicendo che è giunta “l’ora della prova. Noi forniremo i servizi alla nostra nazione, daremo serenità alla nazione intera e faremo del nostro meglio per migliorare la vita delle persone. Il modo in cui siamo arrivati era inatteso e abbiamo raggiunto questa posizione che non ci aspettavamo”.

Le ultime notizie rivelano che il leader dei talebani, Amir Khan Muttaqi, sta negoziando con altri esponenti politici per formare un nuovo governo inclusivo: egli punta infatti a creare una squadra allargata, con la presenza di altri leader distanti dai talebani. Questi ultimi, nel contempo, hanno annunciato l’amnistia generale per tutti i funzionari statali, invitandoli a tornare al lavoro: “È stata dichiarata un’amnistia generale per tutti – hanno dichiarato in una nota – quindi dovreste riprendere il vostro stile di vita con piena fiducia”.