PERQUISIZIONE NELLA CASA DI EMIS KILLA
Anche la casa di Emis Killa è stata perquisita per l’inchiesta ultras: il rapper, amico di Fedez, frequenta da tempo i capi ultrà della Curva Sud del Milan. Un legame di cui non ha mai fatto mistero sui social. Va precisato che come Fedez, anche Emiliano Rudolf Giambelli, meglio noto come Emis Killa, non è indagato dalla Dda di Milano, che ha la lente di ingrandimento attiva anche sulla tifoseria organizzata dell’Inter.
La perquisizione è avvenuta nella casa di Vimercate del rapper, che è tra le 60 persone circa, arrestati inclusi, che sono state perquisite dalla polizia nella mattinata di lunedì. Tra i fermati c’è Luca Lucci, capo ultrà rossonero con cui l’artista era stato vista allo stadio in occasione della partita contro il Torino. Il rapper era stato identificato nell’aprile scorso, quando il Milan sfidava la Roma, con altri tifosi rossoneri dopo l’aggressione di uno steward a San Siro, che era stato colpito perché aveva bloccato l’accesso abusivo di due tifosi.
Le telecamere avevano consentito l’identificazione di Emis Killa e di gran parte dei vertici della curva. Emis Killa aveva quasi 40mila euro in contanti, 7 coltelli, 3 tirapugni, un taser e uno sfollagente telescopico. Il tutto è stato sequestrato e, stando a quanto riportato da Repubblica, questo materiale potrebbe essere presto oggetto di approfondimento da parte della procura di Milano.
NEL MIRINO ANCHE IL COGNATO DI PAOLO MALDINI
A proposito dei rapporti con Lucci, il gip Domenico Santoro ha scritto che dalle indagini è emerso che il capo ultrà del Milan ha rapporti con molti artisti italiani: oltre a Fedez ed Emis Killa, anche Tony Effe, Guè Pequeno e Cancun. Infatti, ha potuto incrementare i suoi guadagni grazie agli accordi per la gestione dei loro concerti sul territorio nazionale, soprattutto in Calabria, e quello internazionale.
Tra le case perquisite anche quelle di Mauro Russo, socio in affari di Paolo Maldini e Christian Vieri, e di Aldo Russo, cognato della bandiera rossonera. L’abitazione del primo è stata perquisita nell’ambito dell’indagine sulla gestione dei parcheggi dello stadio, che coinvolge tra i privati l’imprenditore Gherardo Zaccagni e il consigliere regionale lombardo Manfredi Palmeri, accusati di corruzione. Invece, il fratello è presente in due informative come colui che avrebbe fornito a Zaccagni i suoi contatti con tifosi del Milan per l’assegnazione della gestione dei parcheggi alle società dell’imprenditore.