I paesi europei chiedono alla Commissione un compromesso sulla scadenza prevista per le emissioni delle auto Euro 7, per molti infatti il rischio è quello di dover sostenere costi troppo elevati di produzione pur di raggiungere in tempo gli obiettivi previsti. Come sottolinea il Sole 24 Ore, molti leader ultimamente si sono allineati con le decisioni prese dal governo britannico, di rimandare il provvedimento per concedere più tempo di adeguamento ai nuovi sistemi, non solo per le automobili ma anche per le caldaie a gas.



Le industrie automobilistiche infatti stanno investendo già tanto sulle auto elettriche, ma al momento l’impegno richiesto dall’Europa potrebbe gravare troppo, aumentando da 4 a 10 volte in più in prezzi. Per questo motivo, in base alle informazioni raccolte dalla Commissione, ci sarebbero le basi per portare avanti un negoziato ufficiale, avviato dalla presidenza spagnola con il consenso di paesi come Croazia, Bulgaria, Slovacchia, Polonia, Italia e Francia, e chiedere di spostare ancora più in avanti la scadenza, che attualmente secondo le direttive sarebbe invece prevista rispettivamente per le auto a metà 2025 e per i camion a metà 2027.



Stop emissioni auto, la scadenza prevista dall’Europa potrebbe essere troppo costosa

Le scadenze previste dall’unione europea per lo stop alle emissioni delle auto a benzina con il provvedimento Euro 7, sono state giudicate troppo ravvicinate da molti paesi europei. Questo perchè si sta tentando di avviare una trattativa per arrivare ad una soluzione intermedia meno costosa rispetto a quanto attualmente previsto dagli analisti di mercato. Infatti come evidenzia il Sole 24 Ore, già lo scorso giugno, il presidente dell’associazione europea produttori di automobili, Luca De Meo, aveva commentato il provvedimento come “troppo costoso e con benefici relativamente limitati sull’ambiente“.



Citando nell’occasione anche uno studio di Frontier Economics nel quale venivano analizzati i rischi di questa operazione da concludere in tempi brevi. E cioè che a causa del nuovo regolamento imposto da Bruxelles i costi della produzione di auto aumenteranno di circa 2000 euro a veicolo, comportando un aumento di prezzo che si abbatterà su tutti i consumatori finali.