È stata diffusa poche ore fa la notizia del ricovero di Emma Bonino, esponente di +Europa al fianco – nelle ultime europee – di Matteo Renzi con il gruppo Stati Uniti d’Europa: l’annuncio è stato fatto oggi, ma in realtà il ricovero risalirebbe al primo pomeriggio di ieri, giovedì 17 ottobre, e sarebbe legato (fanno sapere fonti interne al partito a diversi quotidiani) a dei non meglio precisati problemi respiratori che hanno costretto Emma Bonino a rimanere in osservazione per alcune ore nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale romano Santo Spirito dove si troverebbe tutt’ora.
Allo stato attuale non è chiaro se i problemi respiratori di Emma Bonino potrebbero essere – in qualche modo – collegati al tumore scoperto nel 2015 e ‘sconfitto’, ma certamente nelle prossime ore si sapranno dei dettagli aggiuntivi: nel frattempo – fortunatamente – sembra che stia reagendo positivamente alle terapie mostrando quelli che le fonti citate prima definiscono segni di un “netto miglioramento” e pare che al suo fianco oltre all’equipe medica del Santo Spirito ci sia anche il dottor Claudio Santini che l’ha accompagnata in questi lunghi anni di lotta contro il tumore.
Emma Bonino come sta: il tumore scoperto nel 2015 e la lunga battaglia vinta lo scorso anno
Insomma, Emma Bonino è stata ricoverata in terapia intensiva ed ora sembra che stia sensibilmente meglio e stiano progressivamente recuperando le normali capacità respiratorie, ma si hanno dettagli su quanto tempo dovrà ancora trascorrere in ospedale e nel mentre si sono affannati i messaggi di sostegno per la deputata tra i quali quello di Carlo Calenda che le augura una “pronta guarigione” e quello del Moderato Maurizio Lupi che si dice impaziente di rivederle “presto al lavoro per continuare a dare il solito grande contributo” che la contraddistingue.
Tornando un pochino indietro con la mente, Emma Bonino – dicevamo prima – è riuscita da poco più di un anno (aveva fatto l’annuncio nello studio di Belve ad inizio ottobre del 2023) a sconfiggere il microcitoma al polmone sinistro scoperto per caso all’inizio del 2015 dopo aver accusato alcuni malori mentre si trovava a Giacarta: negli anni – grazie al già citato dottor Santini – si è sottoposta a tutti i cicli di chemio necessari, riuscendo a debellare il tumore individuato (fortunatamente) ad uno dei primissimi stadi.