Non è la prima volta che la fondatrice di Più Europa Emma Bonino lancia invettive molto dure contro il Governo Conte-2, ma nel suo discorso al Senato in risposta alle Comunicazioni del Presidente del Consiglio sulla crisi di Governo la storica leader radicale sembra ‘demolire’ punto su punto la richiesta di fiducia dello stesso Conte.
«Mia mamma mi diceva sempre che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, basta fare un giro negli ospedali o sentire qualche famiglia sulla questione della scuola o la confusione creata da comunicazioni ansiogene per non credere nel Paese che lei ha descritto. Io non so né il giorno né il mese in cui mi vaccinerò. E non perché manchino i vaccini ma perché non c’è un piano serio e dettagliato»: esordisce così Emma Bonino, a pochi passi dalla senatrice a vita Liliana Segre che la segue attentamente lungo tutti i 6 minuti di discorso a Palazzo Madama. Per la senatrice di +Europa il voto di fiducia a Conte non arriverà, rispedendo al mittente l’appello ai “costruttori liberali, europeisti e socialisti”: «Conte ci ha anche descritto una compagine governativa che lavora in armonia, tutta propensa al bene del paese, quando è nota e stucchevole la litigiosità della maggioranza se non quella Stato-Regioni».
BONINO “DEMOLISCE’ IL GOVERNO CONTE
Non una delle istanze avanzate da Conte nella sua richiesta di fiducia al Senato vengono accettata da Più Europa: la Bonino infatti ricorda come solo pochi giorni fa veniva approvata la legge di bilancio, «è stata approvata scambiando il Senato per l’ufficio postale con timbro allegato. Ci avete travolto di Dpcm, poi di decreti omnibus sempre corredati dalla fiducia, fino all’assurdità dei quattro decreti ristori in uno e alla ritrosia ideologica per il MES. Lei ha anche annunciato un vivo interesse per la legge elettorale proporzionale: presidente, non è un suo compito e non spetta a lei né favorire né ostacolare, questa è prerogativa parlamentare».
Il Premier, nello scaricare Matteo Renzi e Italia Viva, ha annunciato una svolta necessaria e su questo Emma Bonino si dice “d’accordo”: «Ma la svolta non può avvenire in continuità con la compagine governativa attuale, ancora meno se sostenuta da una maggioranza raccogliticcia formata da chi veniva chiamato voltagabbana e adesso fate assurgere a salvatori della patria. Questo non è da responsabili né da costruttori. Ci serve in questi tempi un governo forte e responsabile, il suo non lo era prima e a maggior ragione non lo sarà domani». Più Europa non voterà la fiducia al Governo Conte, ma per Bonino questo non avviene per atteggiamenti «preclusivi nè demagogici» ma per per il grado di «mancata responsabilità dell’esecutivo» che pure il Premier richiede per ampliare la maggioranza.