La moglie del Chapo, Emma Coronal Aispuro, si è dichiarata colpevole, ammettendo di aver preso in mano il cartello messicano di Sinaloa, il più grande e famigerato al mondo, dopo che il marito, Joaquin Guzman detto appunto El Chapo, era stato arrestato nel 2014. Fino ad oggi la donna aveva sempre negato il ruolo di leader del narcotraffico messicano che le era stato affibbiato, ma come riferito dai colleghi di Forbes, nelle scorse ore ha ammesso le proprie responsabilità, parlando dinanzi ai procuratori federali. Emma Coronal Aispuro ha così svuotato il sacco, ammettendo anche il proprio coinvolgimento in merito al piano che portò all’evasione del marito dal carcere di massima sicurezza datato 2015.



La signora Aispuro era stata arrestata il 21 febbraio di quest’anno all’aeroporto di Dulles, e la 31enne, che conosce il Chapo da quando era giovanissima, precisamente dall’età di 17 anni (32 anni in meno del boss), ha deciso di ammettere le proprie colpe come strategia di modo da ottenere un accordo per un forte sconto di pena, rischiando di fatto l’ergastolo così come da sentenza emessa dal tribunale di New York nel 2019 nei confronti del marito, il secondo narcotrafficante più famoso della storia dopo il colombiano Pablo Escobar.



EMMA CORONAL AISPURO, MOGLIE CHAPO: PER LA DONNA POSSIBILE UNA CONDANNA A 10 ANNI

Secondo quanto anticipato dal quotidiano della Grande Mela, New York Times, è probabile che la donna, già ribattezza la “Signora della droga”, venga alla fine condannata ad una pena di dieci anni. “La mia cliente – le parole a Forbes di uno dei legali della signora Aispuro – si sente sollevata. Ritiene che potrà riprendersi la sua vita e mettere, un giorno, tutto alle spalle”. La sentenza dovrebbe giungere nel giro di tre/quattro mesi, indicativamente attorno a settembre/ottobre.

Quando la donna era stata arrestata ad inizio anno, si era pensato che la stessa avesse fornito delle prove concrete riguardanti gli alleati del marito e i partner in affare, ma solo dopo è emersa la verità, che appunto l’ex reginetta di bellezza era divenuta la regina del narcotraffico messicano, potendo godere di un doppio passaporto fra Stati Uniti e Messico che le permetteva di continuare a circolare liberamente e indisturbata.