Emma e Francesca Michielin, la coppia sulla carta più improbabile  si è rivelata invece una delle più belle realtà di questo Festival di Sanremo 2022, una coppia perfettamente assortita. Francesca anche sul podio del direttore d’orchestra conserva la sua tenerezza di bambina e Emma è sempre donna grintosa, insieme danno una immagine femminile completa. Ha toccato tutti la corsa di Emma verso Francesca la prima sera, alla fine dell’esibizione per abbracciarla, come dire: guarda ce l’abbiamo fatta. Cosa ancora più significativa dopo certe critiche piovute addosso alla Michelin perché “ha osato” presentarsi nei panni di direttore d’orchestra. Ogni volta che è così è una canzone forte, che parla dei disagi di tante donne, e Emma ha voluto sottolinearlo con il gesto delle mani che rappresenta il simbolo femminista in voga sin dagli anni 70: “Sono una donna libera e ci metto sempre la faccia”. Il nostro incontro comincia così.



La tua canzone è un brano femminista come hanno detto in molti?

Emma – Più che parlare di femminismo nelle canzoni ho sempre preferito fare delle cose concrete. Sono cresciuta in una famiglia che mi ha insegnato a rispettare i diritti del prossimo, quindi a usare l’arte per trasferire quello che si pensa e combattere anche le battaglie degli altri.



Michielin – Condivido quello che dice Emma, discuto spesso di queste tematiche e credo che quello che stiamo facendo al festival sia una testimonianza di rappresentanza.

Il gesto femminista che ha fatto ha scandalizzato qualcuno, che ne pensi?

Emma – E’ un gesto che ho fatto altre volte, a Sanremo c’è una lente di ingrandimento maggiore e qualunque cosa viene amplificata. Già dieci anni fa quando avevo vinto un talent invece di essere alle prove per Sanremo ero in piazza a Roma con Concita De Gregorio alla manifestazione per le donne Se non ora quando. L’ho fatto perché mi viene spontaneo, è una cosa forte, lo facevano le donne negli anni 70, donne che ci hanno reso libere oggi, un modo di dire grazie a loro per tutte le loro battaglie. Purtroppo ci sono ancora distinzioni da smuovere anche nella musica.



Il pezzo che canti a Sanremo lascia un po’ di malinconia, è anche la tua sensazione? Ci dite come è nata questa doppia collaborazione?

Emma – Credo che ognuno di noi abbia un percepito personale delle canzoni, questo è il bello della musica. La malinconia per me è uno dei sentimenti più nobili, personalmente sono una persona molto malinconica ma in modo positivo.

Michielin – E’ una collaborazione bellissima, stare sul podio a dirigere per lei sento un senso di comunione molto intenso. Stare in quella postazione è un privilegio, se non avessi stima per lei sarebbe difficile ottenere un tale risultato.

Che cosa ha imparato Emma da Francesca e Francesca da Emma?

Michelin – Quello che sto imparando da Emma è stare sul palco. Vedendola da fuori mi ha subito ispirato il suo modo di affrontare il palco, una grande scuola di staging come si dice in gergo. Dal punto di vista umano mille cose bellissime come concretezza, generosità.

Emma – Da lei ho imparato a credere di più in me stessa, spesso chi fa questo mestiere perde il focus, ci perdiamo dietro le stupidate, anche alle critiche. Mi ha insegnato ad avere un po’ più di autostima, per me è fondamentale. Sembro una persona convinta di se stessa, ma è una natura costruita per difendermi, ho imparato a guardarmi da fuori e non farmi travolgere dalla superficialità con cui spesso vengo trattata.

Farete una cover di Britney Spears, come mai questa scelta?

Emma – Ero un po’ indecisa poi ho ripensato che da tempo volevo portarla sul palco. E’ un omaggio alla musica pop che spesso viene guardato con snobismo, vogliamo dimostrare che invece è una cosa seria.

Michielin – Britney è ancora una icona, ha rappresentato la complessità della musica pop, Baby one more time è un brano da sviscerare. Vogliamo rendere omaggio alla musica che ci ha fatto crescere e ci ha portato a fare questo mestiere.