C’è anche (e soprattutto) Emma Stone, nel cast di La La Land, film del 2016 in onda oggi in prima serata su Rai3. Proprio l’interpretazione di Mia all’interno della pellicola le è valsa la vittoria dell’Oscar alla miglior attrice protagonista nel 2017, a fronte di tre candidature in tutto arrivate tra il 2015 e il 2019. Dopo la sua uscita al cinema, la critica l’ha ampiamente acclamata come uno dei volti-rivelazione del panorama hollywoodiano, e questo grazie al suo aspetto caratteristico, un po’ da cerbiatto, comprensivo di occhioni azzurri e capelli rossicci, indubbiamente valorizzato da un’altra dote (questa volta non soltanto di natura, ma coltivata) che si chiama talento per la recitazione. La ricordiamo per la sua espressività che emerge particolarmente in questa pellicola, in cui Emma è chiamata a interpretare una giovane aspirante attrice che si cimenta periodicamente in diversi provini.
Poche cose in comune tra Emma Stone e Mia
Strano a dirsi, ma Mia – questo il nome del personaggio – non viene mai presa, e così è costretta per un po’ a rassegnarsi ai ‘no’ che riceve. Per contro, la carriera di Emma Stone è stata fin da subito abbastanza lineare, visto che l’attrice ha iniziato a cimentarsi in piccoli ruoli fin da bambina, e quando ha cominciato a fare sul serio poteva già vantare una buona esperienza (nonché solide basi) alle spalle. Emma non ha una formazione particolare: semplicemente, a 11 anni, si è iscritta al Valley Youth Theatre, teatro regionale di Phoenix (Arizona), dove ha mosso i primi passi all’interno di vari musical per bambini. Da qui la sua attitudine a recitare in un film come La La Land, a metà tra cartone animato coloratissimo e primaverile e film impegnato destinato a un pubblico di amanti della musica e dell’arte in tutte le sue forme, sfaccettature e numeri fino al sette (della settima arte).
Emma Stone: “Ho sofferto di attacchi di panico…”
Per il resto, nel corso della sua carriera, non sono mancati episodi imbarazzanti come quelli che spesso Mia si trova a vivere. Ne racconta uno in un’intervista del 2016 a Io donna: “L’audizione peggiore, la più traumatica, la ebbi a 16 anni per uno show televisivo. Appena entrata mi diedero la pagina dello script e io cominciai a leggerla. Ma le urla della casting director mi interruppero subito: mi rinfacciava quanto poco professionale fossi, visto che ero incapace di pronunciare le battute a memoria. Ma se me le aveva consegnate appena trenta secondi prima! Alla fine, ammutolita, scoppiai a piangere: una reazione un po’ folle, a ripensarci”. A proposito di reazioni folli e ingiustificate, a Tustyle ha raccontato di quando ha sofferto di attacchi di panico, per poi scoprire sorprendentemente cosa li causava: “Un eccesso di energia: se non la tiri fuori in qualche modo, implode. Ti si ingorgano i pensieri e vai in tilt. Recitare è stato un modo per rielaborarla in positivo”. E noi le auguriamo sempre maggiori progressi nella sua ‘terapia’.