La storia di Emmanuel Bonsu, lo studente ghanese picchiato dai vigili urbani a Parma nel 2008 dopo uno scambio di persona, è protagonista della nuova puntata di Un giorno in pretura in onda sabato 12 ottobre, in seconda serata, su Rai 3. La famosa trasmissione condotta da Roberta Petrelluzzi affronta lo spinoso caso giudiziario che ha visto coinvolto Emmanuel Bonsu quando aveva 22 anni. Secondo quanto emerso dalle indagini sul brutale pestaggio che avrebbe subito, sarebbe stato arrestato sulla base di un sospetto e “forse per il colore della pelle”.



I fatti risalgono al 29 settembre di 16 anni fa, quando venne scambiato per il palo di un pusher durante un blitz antidroga condotto dalla Polizia municipale. Trasferito presso il locale comando, sarebbe stato vittima di una feroce aggressione da parte di uomini in divisa e destinatario di insulti razzisti. In tribunale, la vicenda che scosse l’opinione pubblica destò ulteriori perplessità oltre a quelle sorte sul modus operandi degli agenti municipali finiti sul banco degli imputati (in tutto 8, compresi alcuni ufficiali). Il processo puntava infatti a chiarire, oltre alle responsabilità, anche il motivo per cui dei vigili urbani svolgessero operazioni antidroga senza essere stati formati per questo tipo di attività.



Emmanuel Bonsu, la storia a Un giorno in pretura

Emmanuel Bonsu, vittima di brutali percosse e insulti razzisti dopo l’arresto del 2008 a Parma, secondo un testimone sarebbe stato picchiato selvaggiamente dopo essere stato scambiato per il complice di uno spacciatore dalla polizia municipale del capoluogo emiliano.

Io ho visto tutto – ha raccontato la persona che avrebbe assistito alla scena –, mi ricordo le offese, la cattiveria, il rumore dell’osso della testa che sbatte contro il cemento armato“. La puntata di Un giorno in pretura dedicata al caso dello studente ghanese picchiato dai vigili a Parma è intitolata “L’ingiustizia sulla pelle” e ripercorre la vicenda processuale scaturita dalla denuncia di quanto sarebbe accaduto 16 anni fa nel locale comando della Municipale.



Emmanuel Bonsu: cosa è successo il 29 settembre 2008 a Parma

L’aggressione di cui Emmanuel Bonsu fu vittima il 29 settembre 2008 a Parma è ricostruita in una scheda dedicata alla sua storia sul sito web dell’Associazione Stefano Cucchi Onlus. All’epoca il cittadino ghanese aveva 22 anni, era uno studente e la sua posizione in Italia era regolare. Frequentava la scuola serale e anche quel giorno era uscito di casa per andare a lezione. In attesa dell’inizio, sarebbe andato a fare due passi nel vicino parco cittadino e sarebbe stato accerchiato da almeno tre persone che non si sarebbero qualificate come agenti di polizia municipale.

Uno di loro mi ha preso le mani – avrebbe detto Emmanuel Bonsu nella sua deposizione agli inquirenti –. Gli altri due sono arrivati di corsa e mi hanno accerchiato. Ho preso paura, mi sono liberato e sono scappato”. Sul posto sarebbero arrivati altri tre vigili e dopo una breve fuga Emmanuel Bonsu sarebbe stato fermato. Stando alla sua ricostruzione, qualcuno gli avrebbe messo un piede sulla testa mentre era a terra, poi sarebbero iniziate le botte e sarebbero scattate le manette ai polsi. Hanno continuato a colpirmi finché non ho smesso di dimenarmi“, avrebbe aggiunto nel suo resoconto di quel drammatico momento, “Mi davano del negro”. In tarda serata, sarebbe stato rilasciato ma la sua vita non sarebbe stata più la stessa. Otto le persone finite a processo tra ufficiali e agenti semplici. Il Comune di Parma sarebbe stato inoltre condannato a un risarcimento di 175mila euro, tenuto conto anche della discriminazione razziale.